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CHI TROPPO VUOLE...?

Fiorentina come l’Inter, anzi un po’ peggio: Inzaghi ha Taremi, Palladino Zaniolo

Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 
La riflessione sulla sconfitta della Fiorentina nello scontro diretto in casa della Roma

Eliminati in Coppa Italia in un turno che li vedeva favoriti, speranze di centrare l'obiettivo in campionato ridotte sensibilmente dopo la sconfitta per 1-0 contro la Roma, tutto sul ritorno nella semifinale europea contro una squadra spagnola. Stiamo parlando della Fiorentina, ma il discorso, messo in questo modo, vale anche per l'Inter. Ed è proprio con i nerazzurri di Simone Inzaghi che i viola di Raffaele Palladino condividono certe storture in questo avvincente (a volte anche troppo) finale di stagione.

Non è normale

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Premessa: alla società viola, comunque vada, dobbiamo un sommesso grazie perché arrivare a maggio con due fronti aperti non deve in alcun modo essere fatto passare come qualcosa di normale. A maggior ragione perché in questo modo l'interesse cresce e noi, con il nostro lavoro, possiamo soddisfare le esigenze di sempre più lettori e di conseguenza essere gratificati. Nessuno, eccezion fatta per Milan, Bologna e appunto Inter, può vantarsi di essere in questa doppia corsa in questo momento. Però, però...

A braccetto col biscione, nel bene e nel male

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Però il problema, nel caso della Fiorentina, è lo stesso dell'Inter: troppi impegni in calendario, troppo grande la differenza tra i "titolarissimi" e quelli che dovrebbero dar loro respiro. E non solo come valore sulla carta, ma anche quanto a rendimento in campo, da parte di giocatori che per curriculum avrebbero dovuto rappresentare puntelli ideali all'organico, e invece hanno fornito un apporto pressoché nullo: Taremi per l'Inter, Zaniolo per la Fiorentina, un po' meno peggio Zielinski per l'Inter, Ndour per la Fiorentina. E chi vi scrive queste righe ammette senza vergogna che era convinto della bontà di tutte e quattro queste operazioni. Se vogliamo il quadro è pure peggiore, dato che i due viola sono costati una manciata di milioni mentre i due nerazzurri sono arrivati a parametro zero.

90' per Breslavia

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Ed è un po' peggio in generale il confronto con l'Inter e la sua stagione: la Fiorentina è uscita prima dalla Coppa Italia, ha perso e non pareggiato la semifinale d'andata della sua coppa continentale, ha un allenatore meno esperto, meno budget, meno punti in classifica. Insomma, a Milano sponda nerazzurra vivono quello che viviamo noi, ma elevato a potenza. Ma in sostanza è la stessa cosa: squadra costruita per essere competitiva su più fronti, percorso lastricato di difficoltà e imprevisti ma comunque tenuto fino in fondo, finale con tanta stanchezza e necessità di gestire ruotando gli uomini e dando spazio ad elementi che non hanno inciso. Mai. La buona notizia? Che Con queste rotazioni, giovedì al Franchi contro il Betis avremo la certezza di vedere in campo gli 11 (+5 subentranti) giocatori migliori per condizione e valore. Breslavia è lì, l'avversario è forte ma tutt'altro che imbattibile. Coraggio.