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Se non altro, dopo il “Marakanazo” di solito arriva Pelé

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Il tonfo di Belgrado lascia qualche scoria nella testa e nel fisico, ma c'è chi si è rialzato dopo disastri ben peggiori. E se le analogie non si fermano, tra qualche anno la crescita sarà completa

Il termine "Maracanazo" (in portoghese Maracanaço) si riferisce alla sconfitta contro ogni pronostico del Brasile nella partita finale dei Mondiali contro l'Uruguay, il 16 luglio 1950, al Maracanã di Rio de Janeiro. 73 anni e qualche giorno dopo, da Rio de Janeiro si passa a Belgrado, e dal Maracanã si passa al Marakàna, lo stadio della Stella Rossa. Il risultato è comunque inaspettato, per lo meno nelle dimensioni, anche se non lascia nel popolo Viola la stessa cicatrice che lasciò in dote a quello verdeoro (a proposito, lo sapevate che il Brasile allora non era verdeoro, ma bianco e blu? I colori verdeoro vennero adottati proprio dopo la tragedia del 1950).

A Belgrado la Fiorentina non si giocava niente - volendo essere cattivi, si può dire al limite che in mezz'ora si è giocata l'orgoglio -, ma come ha detto con lucidità capitan Biraghi, non bisogna dare troppo peso a un'amichevole estiva persa contro una squadra molto avanti nella condizione fisica. Anche se fare certe figure non piace a nessuno. Il vero Maracanazo, per la Fiorentina, si è consumato a Praga, in quello che possiamo chiamare facendo un calco l'Edenazo, dal nome dello stadio in cui Igor, novello interprete della salida dezerbiana a Brighton, ha frantumato i sogni viola perché "non è scappato prima". C'è da pazientare. Anche perché non sappiamo ancora se ci potremo riprovare in questa stagione. L'acquisto di Parisi per una fascia che ha già Biraghi lascia intendere di sì, ma non ci facciamo troppo la bocca.


Se tanto mi dà tanto...

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Dopo il Maracanazo, il Brasile non ha giocato per due anni. Si è rimesso in piedi, è caduto di nuovo ai quarti di finale dei Mondiali 1954 contro l'Ungheria di Puskas, ha trovato Pelè e la sua ginga e ha scritto la storia di questo sport. Magari la Fiorentina, dopo il Marakanazo al quale abbiamo assistito ieri, l'incubo di una notte di mezza estate dal quale per fortuna ci siamo subito svegliati con belle notizie sul fronte Sutalo, troverà presto il suo O Rei. Checché se ne dica, nonostante tutte le polemiche, le cessioni illustri, le storture burocratiche, questa squadra si sta evolvendo e ci sembra di poter affermare che lo stia facendo verso l'alto. Aspettiamo fiduciosi di poter raccontare una stagione migliore, tutto sommato, rispetto alla precedente per il terzo anno consecutivo. 

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