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Scouter viola: Pioli is on fire, o in ferie. Jovic e Camarda, incubo o finzione?

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Da Pioli is on Fire, a Pioli is fired. La gara con la Fiorentina sarà decisiva per il Milan: l'incubo dei tifosi viola prenderà forma?
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

IL MILAN

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Bentornati nella nuova rubrica di Violanews.com, Lo Scouter. Il nome merita una spiegazione: lo scouter è una sorta di computer applicato davanti all'occhio sinistro di cui si servono i membri dell'esercito di Freezer nella saga di Dragon Ball, per conoscere il livello di forza dell'avversario. Come se fossimo noi il vostro scouter, vi forniremo un'analisi quanto più immediata possibile sulle avversarie della Fiorentina. Ogni fine settimana, fra il serio e il faceto. Oggi atterriamo sul pianeta Milan, per osservare i rossoneri dell'ex Stefano Pioli. Innanzitutto la classifica, 23 punti, più tre sulla Fiorentina. Aria di aggancio per i viola? Raramente la Fiorentina va a San Siro da favorita, stavolta le condizioni sono particolari. Il clima a Milanello non è sereno. Come è possibile passare da una campagna acquisti sontuosa. 110 milioni spesi, arrivi roboanti e promettenti, a giocare con Jovic titolare e gettarsi su un ragazzo di 15 anni considerandolo alla stregua di un Sacro Graal?

Pioli is on fire, o Pioli is on ferie?

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Sul Pioli is on fire tutti i tifosi d'Italia ci sono. Persino il dj Bob Sinclair ha conosciuto l'onda del coro rossonero, con reazioni più o meno simpatiche. L'ex tecnico viola un anno fa era amato dall'ambiente, e adesso sembra la causa di tutti i problemi rossoneri. Tant'è che stavolta l'hastag che va per la maggiore è il Pioli is fired. Tradotto dall'inglese, Pioli è licenziato, poche parole possono cambiare tutto. Potremmo anche dire Pioli is on ferie, e speriamo che non rientri proprio oggi, ma la verità è che se non ci saranno sconfitte di portata inenarrabile, l'ex Lazio non è da considerarsi seriamente a rischio, anche perché non ci sono tutte queste alternative percorribili. Analizziamo i rossoneri, con un preambolo. Leao e Giroud non ci saranno, e non è una sottigliezza. Il Milan era partito a fionda, ma la manita rimediata nel derby ha rimescolato le carte. Il 4-2-3-1 o 4-3-3 così alto e spregiudicato di Pioli secondo molti ha fatto emergere i limiti difensivi di Thiaw e Tomori. In porta ci sarà Mike Maignan, ve la ricordate la parata su Cabral due anni fa vero? Theo non avrà il suo compagno di giochi a sinistra. Mentre Calabria agirà a destra. L'atteggiamento dei rossoneri è lo stesso dello scudetto, tanto pressing alto e verticalizzare immediatamente. Altrimenti palla lunga su Giroud e isolamenti di Leao. La Fiorentina ringrazia la trasferta di Lecce per i due assenti giustificati. E allora la chiave della gara potrebbe essere Reijnders, scuola olandese, duttile come pochi. Il dna oranje scorre nelle sue giocate, è il centrocampista più associativo del Milan, 30 passaggi ricevuti a gara, primo nei rossoneri. Tanto passa da lui, dalla sua capacità di vedere i compagni. Anche se farà il vertice basso: Bonaventura dovrà tirare fuori il terzo polmone per andare a chiuderlo sempre. Inoltre attenzione alla dinamicità di Musah, Duncan è avvisato.


Jovic o Camarda, in ogni caso non sarà un successo

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E adesso si passa all'attacco. Il timore di tutti i tifosi viola in questi ultimi sette giorni: "Tutti ma non Jovic". In effetti il serbo non sta brillando, per essere gentili con lui. 2 tiri in porta in 260 minuti, il nulla. Ma la mente del tifoso non guarda i dati. Oltre a Jovic però non è finita qua, perché c'è il ragazzo dei record, Francesco Camarda. E qui la mente dei fiorentini, abituati a cocenti delusioni in queste occasioni, si prepara al peggio. Prendere gol da un quindicenne o da Jovic, in ogni caso non sarebbe il massimo. Ma tornando seri Giroud è una delle chiavi per Pioli, il suo gioco aereo è spesso ossigeno puro nei momenti difficili. Le sua abilità spalle alla porta, dove sembra un ballerino mancheranno, oltre ai suoi 8 gol stagionali. Sarà invece Chukwueze a sostituire Leao, la scheggia impazzita ex Villarreal, velocissimo e fortissimo negli uno contro uno, almeno in Spagna. Oltre a Capitan America Pulisic, vera icona sportiva made in Usa e ottimo giocatore. Pericoloso in area con i suoi 3 tocchi negli ultimi metri a gara, e con i suoi tagli centrali, nella anacronistica posizione di destro che gioca a destra. Un tridente inedito per tutti Pioli compreso. Un punto in comune con i viola? I cali nelle riprese, il Milan ne ha fatto un piccolo marchio di fabbrica ultimamente. Rimontato 2-2- con il Lecce (Fiorentina docet), stesso risultato a Napoli, gol preso contro la Juve nella ripresa, e lo stesso dicasi per la gara contro l'Udinese. Si prevede un secondo tempo da goal sulla schedina.

Le dichiarazioni. Pioli fa da scudiero, l'Imperatore sentenzia

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Più che le parole pronunciate da Pioli in sala stampa qualcuno sarebbe interessato ad una sua preghiera al Lourdes. Vista l'ecatombe di infortuni che il tecnico ha dovuto affrontare negli ultimi due anni. Pioli da buono scudiero si è quasi preso la colpa di questi problemi fisici: "Dobbiamo migliorare, è un mio cruccio". Come a voler difendere il suo staff. La pressione su di lui è tanta, ma non rischia contro la Fiorentina. Tutti in casa Milan guardano soprattutto alla sfida di martedì contro il Dortmund, motivi validi per cercare l'aggancio con una vittoria per la Fiorentina. Interessanti le parole del doppio ex Terim, per lui questa è una sfida di vertice. Entrambe le squadre devono lottare per la Champions. I viola sono già pronti per queste ambizioni? Sognare non costa nulla, e poi se lo dice l'Imperatore, perché contraddirlo?

 

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