Anche per l’attaccante c’è stata una bella accelerata. Perché? Dirigenza e allenatore sono arrivati alla convinzione che non è possibile ripartire nella nuova stagione portandosi dietro l’interrogativo che non ha fatto dormire l’anno scorso: Jovic o Cabral? E comunque è ormai chiaro a tutti che entrambi fanno fatica, inutile continuare a illudersi per qualche gol o per qualche giocata, per far funzionare il gioco d’attacco di Italiano serve un giocatore con caratteristiche e mentalità diverse sia da Jovic che da Cabral.
Serve Nzola? E allora andiamolo a prendere, se ne parla da troppo tempo. L’allenatore lo conosce e lo stima. Fa reparto da solo, ha grande fisicità, muove le difese con il grande movimento, torna a legare il gioco della squadra, conosce il lavoro che dovrà fare. Un profilo ideale. La trattativa con lo Spezia iniziata da tempo è ripresa nelle ultime ore e anche se la società ligure non vuole scendere dai dieci milioni richiesti, c’è ottimismo, un accordo dovrebbe essere trovato a breve anche perché il giocatore vuole fortemente la Fiorentina.
M’Bala Nzola compirà 27 anni in agosto, è stato lanciato da Italiano prima al Trapani poi nello Spezia, ma anche l’anno scorso nonostante un infortunio che l’ha tenuto fuori per otto gare e la retrocessione dello Spezia, ha segnato tredici gol e fornito due assist. Mettetelo in un meccanismo come quello della Fiorentina che crea gioco e occasioni come poche altre squadre in serie A (era al terzo posto) e magari qualche gol in più ci scappa. La Fiorentina cerca di chiudere sui sette-otto milioni che poi è la valutazione fatta da Transfermarkt e non è escluso l’inserimento di qualche giocatore verso lo Spezia.
Come vi dicevo nell’ultimo editoriale, nonostante che per qualcuno fosse già fatto, c’è invece molta freddezza attorno all’argentino Beltran, visionato più volte e proposto da Burdisso. E’ un giocatore bravo, ma d’area, neanche troppo fisico, ha caratteristiche che mal si sposano con un gioco molto fluido come quello di Italiano, dove il centroavanti deve tornare e aprire spazi, dialogare. Come detto, la Fiorentina non ha più voglia di aspettare, o di vendere prima Jovic o Cabral prima di acquistare. Il discorso sembra essere ribaltato e se alla fine non ci saranno soluzioni, resterebbero in rosa tre attaccanti centrali, probabilmente sacrificando Kouamè che l’anno scorso all’occorrenza il centrale lo ha fatto con risultati non straordinari.
Mina c'è
—E veniamo a un altro acquisto portato a casa dopo Parisi, Arthur e Infantino, parlo ovviamente del difensore colombiano Yerry Mina. L’accordo è stati raggiunto ieri mattina, contratto annuale a 1,5 più bonus con possibilità di rinnovo. Probabilmente stamani sarà a Firenze per le visite mediche. Mina era svincolato dopo aver giocato 99 partite in Premier con l’Everton segnando pure nove gol. In precedenza era passato anche per Barcellona con poca fortuna. Nonostante sia svincolato, per Transfermarkt è un giocatore di 29 anni che può valere ancora una decina di milioni. Con la nazionale colombiana è stato spesso protagonista, quaranta presenze e sette gol.
La Fiorentina ha studiato bene e da tempo questo giocatore che porta appunto la capacità di fare gol di testa su palla inattiva, porta 1,95 centimetri e fisicità, ma soprattutto grande grinta, meglio cattiveria, in una difesa che aveva bisogno di uno così. L’anno scorso ha giocato poco, soltanto una decina di parte, ha avuto problemi muscolari. E’ macchinoso proprio per la sua statura. Tutto vero. Queste controindicazioni hanno fatto alzare il livello delle perplessità, ma l’allenatore è contento dell’affare. Ovviamente andrà recuperato al meglio, ma la situazione fisica è stata già analizzata, gli infortuni valutati, e c’è la convinzione che non ci siano criticità particolari, ma gli infortuni muscolari siano dovuti solo alla gestione del giocatore che andrà ovviamente corretta.
Attenzione però, l’ingresso di Mina non significa che il reparto è al completo. Fuori Igor dentro Mina: non è così. E’ in corso una profonda valutazione su Martinez Quarta che come ho scritto e detto più volte, è un giocatore dalle grandi potenzialità fisiche, ma non riesce a giocare da reparto, a volte interpreta il ruolo in maniera naif, lasciando buchi, perdendo le distanze. Nel calcio moderno, aggressivo, quello che giocano quasi tutte le squadre più forti d’Europa, la difesa alta deve muoversi armonicamente, da reparto appunto. Un giocatore come Quarta è più adatto a una vecchia marcatura a uomo, a un calcio più istintivo. Avendo buone qualità individuali, ha pure mercato. Pista da seguire in uscita.
La Fiorentina comunque un altro difensore lo farà. Josip Sutalo? E’ la speranza di tutti, la Viola ha alzato l’offerta e con il giocatore parla da un anno e mezzo, lui verrebbe volentieri a Firenze. In questo momento però c’è ressa di intermediari che lo stanno proponendo a diverse società, si tratta di tenere sangue freddo e nervi saldi. Le aste non piacciono a Commisso. Meglio Sutalo, ovvio. Ma se non dovesse essere il croato, un altro difensore arriverà.
Spifferi... positivi
—In chiave mercato qualcuno si chiederà di Amrabat. La situazione non è cambiata. Il procuratore e il fratello hanno l’accordo di massima con lo United, non è ancora stata affrontata decisamente la trattativa con la Fiorentina che chiede attorno ai 30 milioni, ma si farà. Restare? Ipotesi remota, ma la Fiorentina non avrebbe problemi. Aspetta gli eventi e lui si allena da grande professionista quale è.
Come si vede, dallo scenario che sta uscendo in queste ore, si sta componendo la nuova colonna vertebrale della squadra, quello che vi dissi quasi due mesi fa: portiere, centrale, regista e centroavanti nuovi. Aspettiamo, ma sono ore molto intense e Rocco Commisso da New York segue con grande passione. C’è la sensazione che dal mercato possa uscire una gran bella Fiorentina. Italiano aspetta questi colpi, aspetta l’attaccante, ma è già contento di quello che deve, del lavoro della squadra, del Viola Park. Si aspetta, ovviamente, questi ultimi colpi.
Dagli spogliatoi arrivano rumors su Arthur Melo e tutti parlano di un grande giocatore e si sapeva, ma molto motivato, uno che vuole prendere in mano in fretta la Fiorentina e rilanciarsi. Ma anche Brekalo è cresciuto molto e Sabiri si sta mettendo a completa disposizione dell’allenatore. Ha capito che le sue grandi qualità possono diventare determinanti nel contesto di un gioco. Ci vorrà qualche tempo, ma l’importante è che abbia la testa giusta. Sa che non può più affidarsi solo alle sue giocate: non è poco in un processo di crescita.
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