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SCHEDA VN – Chi è Abdou Diallo, ultimo tassello della nuova retroguardia viola

Nato in Francia nel maggio del 1996, cresciuto nel settore giovanile del Monaco e classico habitué delle selezioni nazionali giovanili: un profilo di Abdou Diallo, ad un passo dalla Fiorentina

Simone Torricini

Doveva essere una rifondazione, e i primi giorni di giugno si sono allineati perfettamente alle premesse del caso. Non ci sono solo Vitor Hugo e Milenkovic tra i volti nuovi della retroguardia della Fiorentina che verrà: voci autorevoli confermano le indiscrezioni di pochi giorni fa relative al nome di Bruno Gaspar, per cui si attende solo la firma. Assieme al terzino portoghese è in arrivo anche un altro difensore, già precedentemente accostato ai viola in chiave mercato: si tratta di Abdou Diallo, centrale mancino attualmente in forza al Monaco.

Nato in Francia (Tours) nel maggio del 1996, cresciuto nel settore giovanile del Monaco e classico habitué delle selezioni nazionali giovanili. Il profilo di Diallo può essere sintetizzato in queste poche parole, che pur senza descriverlo pienamente offrono una discreta quantità di spunti di riflessione. La sua, in Francia, è considerata una delle generazioni d'oro; una di quelle che nel corso dei prossimi anni (ri)porterà la Nazionale sul tetto del mondo, seguendo il solco tracciato a metà in occasione dell'ultimo Europeo.

È un difensore imponente, di stazza (misura 188cm), ma se la cava contro avversari più rapidi sia nello stretto che su distanze più consistenti. Rappresenta in questo senso il prototipo grezzo del nuovo difensore francese: forte fisicamente, aggressivo, intelligente. È solito ricoprire la posizione di centrale sinistro in una difesa a quattro, ma nel corso della propria formazione ha ricoperto spesso sia il ruolo di terzino sinistro che quello di mediano basso; caratteristica quest'ultima che lo renderebbe unico all'interno della rosa a disposizione di Pioli. Il grafico a torta di WyScout lo presenta come un difensore poliedrico, in grado di interpretare il ruolo con accezione moderna e dunque in tutte le sue sfaccettature: è un buon marcatore, ha ottime qualità aeree, si difende a sufficienza con i tackles ed è nella media in quanto ad impostazione e visione di gioco.

Nel corso della stagione appena conclusa (la prima tra i grandi in patria) ha messo insieme 11 presenze, impreziosite da un assist. Ha esordito in Champions League nella gara persa dal Monaco contro il Bayer Leverkusen, ma in generale ha trascorso la maggior parte dell'anno tra panchina e tribuna per via della concorrenza spietata dei più esperti Raggi e Glik e dell'esplosione di Jemerson. L'esperto di calcio francese Fabrizio Ferrari, in un'intervista esclusiva ai nostri taccuini, ha precisato che «Diallo è stato sfortunato perché è capitato in un Monaco clamorosamente forte, altrimenti avrebbe giocato con continuità». Successivamente, tornando a parlare del suo ruolo ideale, ha spiegato: «Diallo è un difensore centrale puro, l’ho sempre visto giocare in quel ruolo in Ligue 1. Nel Monaco ha giocato nel centro-sinistra della difesa di Jardim. A centrocampo ha giocato solo in Belgio, ma parliamo di un contesto completamente diverso». Starà a Pioli, in sostanza, giudicare le sue maggiori inclinazioni.

Decisamente più profittevole in ogni caso era stata la stagione precedente, quando il difensore di origini senegalesi si era imposto nelle gerarchie dello Zulte Waregem (club di Jupiler Pro League, il massimo campionato belga). La carriera con la maglia della Francia non lo ha ancora premiato del tutto, visto e considerato che per ragioni d'età non è mai riuscito ad indossare la maglia della Nazionale maggiore: in compenso vanta 49 presenze e 3 reti con le varie selezioni Under, a partire dalla Under-16 fino ad arrivare alla Under-21.

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