Nemmeno il più inguaribile degli ottimisti spedirebbe senza indugio Vlahovic in panchina fino a gennaio per puntare a occhi chiusi su Kokorin. Il russo in dieci mesi ha giocato 119 minuti distribuiti su sette presenze, la bellezza di diciassette minuti giocati ogni volta che scende in campo. Centellinato come un giocatore a fine carriera o come un giovane della Primavera. Eppure Koko di anni ne ha trenta e avrebbe ancora molto da dare.
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Riscatta ‘sta stagione!
Da oggetto misterioso a titolare a Venezia? Chissà...
Condizionale d'obbligo, perché la sua ultima stagione degna di nota risale al 2017/2018, quando segnò 19 reti in 35 presenze con la maglia dello Zenit San Pietroburgo. Poi il carcere, la discreta esperienza con il Sochi, quella dimenticabile allo Spartak ed ecco la Fiorentina. Oggetto misterioso negli ultimi sei mesi della scorsa annata, improbabile vice Vlahovic nell'inizio di questa. Eppure ora Sasha potrebbe sfruttare la rottura tra il serbo e il club per conquistare anche insperate maglie da titolare.
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Ad esempio nella gara di Venezia quando la Serie A tornerà in campo dopo le nazionali, ma anche subito dopo contro il Cagliari. Da qui a gennaio la Fiorentina scenderà in campo tredici volte e, oltre a gestire nel modo più indolore possibile Vlahovic, dovrà anche capire se Kokorin può rappresentare una risorsa spendibile oppure no. Per farla breve: se a gennaio serviranno due attaccanti o solo uno. Quindi spazio a Koko con Venezia e Cagliari, poi... vediamo.
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