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Quelle scelte obbligate: quando sei in svantaggio ed entrano… due terzini

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Il tecnico viola le sta provando tutte ma le carenze nel reparto offensivo sono ormai lampanti

Alessandro Bracali

Vincenzo Italiano si sta ingegnando per accelerare la crescita della squadra viola e proprio per questo motivo era da mettere in conto, fin dalla partenza di questa nuova gestione tecnica, qualche passaggio a vuoto. Ma a deludere in questo momento sono principalmente due aspetti: la sterilità offensiva e la mancata capacità di reagire in seguito al vantaggio avversario. Soltanto a Roma, nella prima gara di campionato, dopo l'1-0 giallorosso, la Fiorentina è rimasta in partita, trovando anche il pari, seppur momentaneamente, per poi perdere la gara. Con Inter e Napoli sono state subite delle mini-rimonte che hanno sciolto la squadra come neve al sole, mentre nel caso delle ultime due sconfitte l'1-0 degli avversari (Venezia e Lazio) non ha sortito alcun effetto nell'animo e nella testa dei giocatori. Limiti di personalità, è vero, ma anche tecnici di una rosa che al momento ha mancanze lampanti. Nella Capitale contro la Lazio Italiano ha provato a cambiare perfino i due terzini sperando che potesse arrivare una spinta migliore e più convincente anche da dietro, sulle fasce. Speranza svanita dopo pochi minuti dalla nascita del tentativo. Del resto, a parte un Saponara non al meglio, gli unici giocatori offensivi in panchina erano due ragazzi della Primavera (Agostinelli e Toci), dunque l'allenatore gigliato cerca di raccogliere il massimo con il materiale a disposizione. Ormai lo sanno anche i muri, alla Fiorentina mancano due giocatori offensivi, sia da un punto di vista numerico che qualitativo, capaci di aiutare lo sviluppo del gioco in attacco e di dare una mano nei momenti di difficoltà, sia dall'inizio che a gara in corso. Purtroppo in sede di mercato, quest'estate, sono state fatte alcune valutazioni sbagliate. Ma il tempo (e l'occasione) per correggere e migliorare c'è. Gennaio si avvicina.

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