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Quattro giocatori nuovi a gennaio. Sabiri va bene, ma serve un centravanti

Enzo Bucchioni
Enzo Bucchioni commenta per ViolaNews le vicende di casa Fiorentina

Enzo Bucchioni

La lesione di secondo grado al bicipite femorale sinistro di Nico Gonzalez rilevata in nazionale è stata confermata e ufficializzata anche dai medici della Fiorentina. Ci vorrà un mesetto di cure e un graduale recupero, ma oggi è difficile fare previsioni. L’argentino punta al ritorno in campo il 4 gennaio, alla ripartenza del campionato. Nel frattempo però andrà fatta chiarezza sul presente e sul futuro di un giocatore troppo importante dal punto di vista tecnico, ma anche economico. La società dovrà essere brava a mettere da parte tutte le polemiche e le recenti incomprensioni per recuperare in pieno un uomo sul quale sicuramente peserà l’esclusione da un mondiale al quale teneva moltissimo, l’ultimo mondiale di Messi, con l’Argentina favoritissima. Il discorso vale anche per i tifosi che non hanno gradito il tira e molla pre-mondiale, indispettiti per una tallonite che per molti aveva l’aria di essere una scusa per riposarsi con l’obiettivo di andare a Doha in condizioni migliori. Non sapremo forse mai dove sta la verità, se davvero Nico stesse così male da non poter giocare con la Viola, poi comunque s’è rotto nel primo vero allenamento con la Nazionale e adesso tutte le polemiche non hanno più senso. C’è da voltare pagina. Chi vuole il bene della Fiorentina deve dimenticare in fretta e aiutare il giocatore a ritrovarsi, soprattutto servirà fargli sentire il calore della tifoseria in un momento personale sicuramente non facile. La mazzata per lui è stata grande, ma siccome è grande anche l’attesa per quello che potrà ancora fare per la Fiorentina, non resta che accompagnarlo nel recupero fisico e psicologico. La società forse per prima s’è indispettita, ha avuto sospetti e s’è sentita impotente di fronte a un giocatore che diceva di non star bene, ma ora basta. Naturalmente se c’è la volontà di recuperare Nico che, fra l’altro, in questo non può essere venduto, ma caso mai svenduto. Non mi sembra il caso e neppure il momento. La Fiorentina deve solo iniziare una Grande Operazione Recupero, prima a livello interno, nei rapporti con il giocatore, ma poi anche a livello mediatico per rivalutarne la storia e il presente e rivalutarlo in assoluto. Tutta la negatività che ha accompagnato Nico deve essere trasformata velocemente in normalità prima e in positività poi. Ma la Grande Operazione Recupero credo dovrà essere l’attività principale alla quale dovranno dedicarsi dirigenti, medici e allenatore in questo periodo di stop del campionato. Parliamo sempre di mercato e dopo ne parlerò, ma la Fiorentina il suo mercato principale lo deve fare recuperando pedine importanti e continuando a farne crescere altre.

Adesso testa al futuro

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Sono almeno tre i giocatori che sono mancati tremendamente nella prima fase e almeno altrettanti che hanno avuto un rendimento al di sotto delle attese. Capirete bene che riportando al loro livello da quattro a sei giocatori titolari il destino tecnico potrebbe immediatamente mutare e con esso (si presume) anche i risultati. In attesa di altri innesti di gennaio, se verranno. Di Nico Gonzalez abbiamo detto. Ma c’è da recuperare anche l’altro titolare del tridente d’attacco, vale a dire Sottil fuori da due mesi, alle prese con un mal di schiena attribuibile forse a un’ernia anche se per la privacy le notizie non sono mai precise. Il ragazzo era stato il migliore all’inizio della stagione, aveva finalmente messo al servizio della squadra la sua esplosività, la sua capacità di saltare l’uomo. E’ abbastanza evidente che l’assenza contemporanea dell’esterno destro e dell’esterno sinistro abbia pesantemente condizionato la manovra offensiva della Fiorentina quando il gol era diventato un miraggio. In pratica due nuovi giocatori di questo livello potranno portare tanto a livello di imprevedibilità e soluzioni per Italiano. Ma c’è un altro giocatore che a Firenze non abbiamo ancor visto e parlo del brasiliano Dodò. Quello che con grande velocità difende e anticipa e poi si lancia negli spazi per costruire e dialogare visto spesso nello Shakhtar in Champions, a Firenze non s’è ancora presentato. Gli infortuni e la scarsa forma atletica hanno condizionato le sue prestazioni, se potrà allenarsi con tranquillità sono sicuro che a gennaio potrà cambiare la musica sulla fascia destra. L’elenco dei Recuperabili non è finito. Barak ha giocato da Barak un paio di partite, era in crescendo allo stop del campionato, anche lui potrebbe diventare un giocatore decisivo ripensando a quello di Verona. Potrei aggiungere anche Igor sempre alle prese con acciacchi in inizio stagione e notevolmente calato rispetto all’anno scorso, ma pure Mandragora che ha come fermato la sua crescita alle soglie della maturità. Mettete insieme tutto questo ed è evidente come la mancanza di troppi giocatori-base abbia condizionato il lavoro di Italiano. La squadra messa insieme in estate alla quale ho dato sette a fine mercato e non lo rinnego, non era poi così male se questi problemi non fossero esplosi tutti assieme. Ma c’è tempo per recuperare, mancano ancora ventitré partite e la Fiorentina è cresciuta molto nelle ultime gare, ha imparato a giocare un calcio più fluido, meno ancorato ai movimenti del 4-3-3 classico, si muove di più senza palla e in verticale, tenendo la difesa più bassa. E’ diventata una squadra più matura che aspetta solo la crescita dei suoi giocatori più tecnici e migliori per tornare ad esprimersi stabilmente ad alto livello. E non è finita.

La questione del bomber

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Ci sono altri due elementi che hanno deluso andando al di sotto delle attese e parlo naturalmente di Jovic e Cabral. Il serbo è una scommessa che ancora si sta giocando, il mondiale potrebbe servire a fare l’ultimo step per ritrovare un giocatore tecnicamente di livello superiore. Invece se la Fiorentina ha ambizioni, mi sento di dire che per Cabral il tempo è scaduto o quasi. Ci avevano detto che l’aveva seguito e promosso Burdisso. In Svizzera ha segnato più di settanta gol. Era arrivato in condizioni atletiche non ottimali, ha sempre lavorato tantissimo, s’è impegnato per inserirsi e migliorare, passi avanti ne ha fatti, ma sono ancora troppo pochi. Dispiace per un giocatore che da tutto, simpatico e attaccato alla maglia, ma è alla Fiorentina da gennaio e fatica ancora troppo non solo a far gol, ma anche a fare i giusti movimenti che dovrebbero appartenere al centravanti della Fiorentina. Tante squadre con meno ambizioni della Viola e che non giocano in Europa hanno un centravanti più forte di quello della Fiorentina come Udinese (Beto), Bologna (Arnautovic) Sassuolo (Pinamonti), Spezia (N’Zola) e non solo loro. Da qui, secondo me, si dovrebbe ripartire per fare un ragionamento sul chi siamo e sul dove vogliamo andare.

Verso gennaio

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Radiomercato ci informa che la Viola avrebbe messo gli occhi su Sabiri, 26 anni, centrocampista della Sampdoria. Un giocatore sicuramente interessante che avrei preso già in estate dopo il bel campionato fatto l’anno scorso. Forse oggi può essere un affare visto che per Stankovic non è un titolare e qui mi fermo, i giocatori bravi tecnicamente fanno sempre comodo, ma Sabiri è un trequartista, dà il meglio dietro una punta e in quel ruolo c’è Barak e lo sa fare anche Bonaventura con caratteristiche diverse. Senza contare che sta recuperando Castrovilli. Se poi vogliamo fare uno scambio Sabiri-Maleh sto ancora più zitto e approvo, ma ragionando per me servirebbe un centroavanti al posto di Cabral, alternativa vera a Jovic, aspettando il recupero del serbo. A Milano nella sconfitta hanno tanta colpa gli arbitri, ma se la Fiorentina avesse avuto un centravanti vero il primo tempo forse sarebbe finito 3-1 con tanti saluti al Var. E’ su questo che bisognerebbe riflettere e in giro a gennaio potrebbero esserci delle occasioni, tanto più che secondo lo specialista Donato Mongatti il bilancio 21-22 si annuncia con un forte attivo di oltre 46 milioni dovuti alle plusvalenze per le cessioni di Vlahovic e Chiesa. In attesa di capire, la Fiorentina sta cercando di risolvere anche il problema secondo portiere dopo tre mesi di Gollini al di sotto delle aspettative. Il prestito dell’Atalanta con speranza di rilancio è stato un flop e Gollini, arrivato per fare il titolare, oggi meno gioca più s’incarta. Per questo l’opzione Cragno che a sua volta non gioca nel Monza, è una pista sulla quale si starebbe lavorando anche sentendo l’Atalanta proprietaria del cartellino di Gollini. Su Cragno c’è anche il Napoli, ma la soluzione più gradita sarebbe proprio la Fiorentina. Altre operazioni all’orizzonte le cessioni di Zurkowski, Benassi, Ranieri e forse Venuti per non perderlo a zero l’estate prossima. Un tesoretto per arrivare anche a un quarto centrale che serve dall’estate. Se trattate con la Samp, anche Colley non piace a Stankovic mentre alla Viola potrebbe servire.

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