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Il ricordo – Quando Mandragora debuttò cancellando Pogba!

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Alberto Polverosi, presente a Marassi, ricorda il grande debutto di Mandragora in quel Genoa-Juventus

Alberto Polverosi

Rolando Mandragora è un buon acquisto per la Fiorentina. Lo è per una serie di ragioni. È italiano e a 25 anni potrebbe entrare nel giro della nuova Nazionale (in questo caso, anche per lui il trasferimento in una squadra che gioca in Europa può avere un ampio risvolto positivo), è adatto al gioco di Italiano per le sue caratteristiche fisiche e atletiche. Inoltre ha una notevole sensibilità tattica che in carriera gli ha permesso di giocare in tutti i ruoli del centrocampo. Può fare il regista, la mezz’ala e, in caso di piena emergenza, anche il difensore centrale, posizione già ricoperta in passato, anche se raramente.

Dove deve migliorare

C’è un aspetto che deve migliorare in modo sensibile: i gol. Deve farne di più. In 141 partite di Serie A ne ha segnati solo 8. Zero nelle 20 presenze del campionato scorso col Torino, tre nella stagione precedente divisa a metà fra Udinese e Toro. Se Italiano lo impiegherà come mezz’ala, lasciando ad Amrabat la posizione di centrale, dovrà necessariamente alzare il livello di pericolosità in zona-gol. Mandragora prende il posto del vicecapocannoniere della Fiorentina 2021-22 (Vlahovic escluso), Torreira era arrivato a 5 gol, appena due in meno del capocannoniere Nico Gonzalez. Sotto questo profilo, l’eredità è pesante ma sulla forza atletica di questo giocatore, la consistenza fisica, la resistenza e l’intelligenza (che nel calcio si traduce nel modo migliore di stare in campo), si può scommettere.

Il debutto boom

Il caso ha voluto che otto anni fa, nel giorno del suo debutto in Serie A col Genoa, fossi proprio lì, a Marassi, per la sfida dei rossoblù contro la Juventus. Era il 29 ottobre 2014, Mandragora aveva 17 anni e 4 mesi. Nessuno se l’aspettava in campo, tanto meno da titolare, ma Gasperini, all’epoca sulla panchina genoana, lo stava seguendo da tempo nella Primavera. E Gasp, in quella partita di fine ottobre, fece ancora di più: mise Mandragora a marcare Pogba. Sul Corriere dello Sport-Stadio, il neo-viola prese 6,5 in pagella e nel commento scrissi: “Il Genoa non ha mai perso contatto con la partita. Gasperini aveva deciso di controllare il trio centrale bianconero (Vidal-Marchisio-Pogba) con giocatori bravi a recuperare palla, ma anche a creare gioco, compreso Rolando Mandragora, classe ‘97, prodotto del vivaio, al debutto di fronte a uno dei candidati per il Pallone d’Oro, Paul Pogba. Il ragazzino non si è fatto per niente intimidire. Anzi, ha fatto meglio di Kucka che ha preso il suo posto nel finale, quando Pogba ha tracimato”.

Il giudizio e un'idea

Il collega Antonio Barillà, allora inviato del mio giornale al seguito della Juventus e oggi prima firma de La Stampa, scrisse nelle pagelle: “Tanta energia e una personalità che alla sua età sorprende: tiene a bada Pogba e sventa un’incursione ad alto rischio di Tevez”. Il Genoa di Gasperini giocava col 3-5-2, questa la formazione: Perin; De Maio, Burdisso (che, da dirigente viola, ricorderà bene Mandragora anche per quella stagione genoana), Marchese; Rosi (36' st Antonini), Mandragora (24' st Kucka), Greco, Bertolacci, Antonelli; Perotti, Pinilla (42' st Matri). Per la cronaca, il Genoa vinse 1-0 con rete di Antonini al quarto minuto di recupero del secondo tempo. Visto il ritorno di Pogba nella Juve, questo ricordo potrebbe diventare anche un’idea per Italiano: sabato 3 settembre, alle 15, c’è Fiorentina-Juventus...

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