Le amichevoli mi hanno lasciato addosso delle ottime sensazioni, al netto del valore degli avversari, ho visto una squadra con buona fluidità di gioco, concentrata, e diversi giocatori in crescita. La Fiorentina può riprendere da dove aveva lasciato il campionato a fine novembre con una serie di risultati positivi, riallacciare il discorso e provare a recuperare terreno per la zona Europea. C’è però un problema, il solito mi verrebbe da dire, e parlo naturalmente del centravanti. E’ vero che si può supplire in qualche modo con il calcio fluido, con gli inserimenti dei centrocampisti, qualche gol degli esterni, ma quanto si potrà continuare ancora con un centravanti che non fa gol (Cabral) e un altro da recuperare (Jovic)? Credo sia arrivato il momento delle decisioni, anche drastiche, perché con 23 partite di campionato ancora da giocare, la Coppa Italia alle porte e (si spera) un cammino lungo in Conference, in pratica c’è tutta una stagione davanti e gli obiettivi intatti. Abbiamo già parlato a lungo del tema, ma anche dei problemi. Italiano ha fatto la sua scelta, ha fatto capire più volte che fra due centravanti che non segnano preferisce quello con maggior tasso tecnico (Jovic) con la speranza di recuperarlo almeno in parte ai livelli del passato. E Cabral? E’ il futuro del brasiliano la decisione da prendere per il bene della Fiorentina, ma anche del giocatore. E’ ormai evidente, dopo un anno, che degli oltre settanta gol segnati in Svizzera e dell’attaccante che aveva ben impressionato Burdisso si siano perse le tracce. I motivi delle difficoltà sono difficili da individuare, potrebbero essere psicologici (il peso e le aspettative di una piazza importante come Firenze), ma anche tecnici (nel campionato italiano è più difficile giocare). Alla fine forse un po’ di entrambi, di fatto c’è che Cabral fa fatica, nonostante l’impegno, l’umiltà, il senso del sacrificio e la volontà. Anche le ultime amichevoli che avrebbero dovuto essere una opportunità per giocare in scioltezza, riprendere confidenza con il gol e tornare a sorridere, sono invece diventate un’altra montagna da scalare. Neppure una gioia, ma anche un peso che il giocatore si trascina per il campo: non è sereno e si vede. Non segna da ottobre e ogni giorno che passa diventa un ostacolo da superare. In certe situazioni, e ne ho viste mille, insistere diventa una sorta di accanimento terapeutico. Cabral s’è incartato e la cosa dispiace a tutti perché il ragazzo è simpatico, molto più di altri, e meriterebbe il meglio. Che fare? E’ l’interrogativo che spero si siano già posti i dirigenti della Fiorentina. Si aspettano le risposte che devono necessariamente integrare l’aspetto economico e quello tecnico. Se la Fiorentina è preoccupata per la spesa elevata (circa sedici milioni) e teme di andare incontro a minus-valenze, ha come obiettivo solo quello di salvaguardare il capitale e pensa che insistendo con Cabral sia la strada migliore sperando che un giorno o l’altro si sblocchi, penso sia un errore.
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Problema attaccante in casa Fiorentina. Cabral via in prestito, perché no?
Manca un bomber? Le possibili soluzioni
—In certe situazioni (non è la prima volta e non sarà l’ultima) bisogna sempre pensare ai soldi, ma anche al campo, come già detto, e il non decidere è comunque una decisione: la peggiore. Lasciando tutto com’è si rischia di deprezzare sempre più il giocatore e nello stesso tempo si penalizza la squadra. La strada per me è un’altra, serve rilanciare, avere un’idea, un’intuizione. Anche coraggio. La storia ci racconta che per gente come Cabral a volte è bastato cambiare squadra, modi di giocare e ambiente per rilanciarsi alla grande. Capisco che nel mercato di gennaio non è facile, ma facendo uno screening fra le società di medio livello in Italia, ma anche in Europa, sicuramente tante hanno bisogno di un attaccante e Cabral comunque può essere un valore. Un prestito potrebbe essere una soluzione. Ma anche uno scambio nel mercato italiano. Mi viene in mente la Sampdoria che ha perso Quagliarella. Perché non proporre uno scambio con Ciccio Caputo che vuol venir via? Caputo i gol li ha fatto dappertutto. Forse è tardi, l’Empoli è in vantaggio (scambio con Lammers), ma una strada del genere potrebbe far comodo a tutti. Vado oltre. Il Monza non è contento di Petagna e Petagna non s’è inserito a Monza, può essere una soluzione scambiarlo con Cabral per sei mesi? Non lo so, non faccio il mercato, ma faccio semplici ragionamenti. Potrei passare a N’Zola (mio vecchio pallino) con lo Spezia. Ma ci potrebbero anche essere soluzioni diverse, tipo Lucca che nell’Ajax ha giocato pochissimo e magari si potrebbe riportare in Italia con il placet del Pisa proprietario del cartellino. Tentare il rilancio di Cabral su un’altra piazza può essere la strada invece di farlo intristire ancora di più. E portare in viola un attaccante motivato un plus per Italiano. Non ho parlato di Arnautovic, sappiamo che il Bologna non ci sente. Per me la strada del prestito dovrebbe essere valutata subito, altrimenti rischiamo sei mesi di passione e di discussioni nella scelta fra due attaccanti Jovic e Cabral che sintetizzando con rispetto e un po’ di ironia, “di due non se ne fa uno”. Soprattutto, insisto, per una squadra come la Fiorentina e un gioco come quello di Italiano, che hanno disperato bisogno di uno stoccatore. Pensate che la Fiorentina è al terzo posto in campionato per tiri fatti (236) dietro a Napoli e Milan e addirittura al primo posto (100) per calci d’angolo davanti al Napoli. Tutto questo ci parla di un grande potenziale che però ha portato soltanto diciotto gol. E’ evidente che il problema sia lì e i problemi vanno risolti. Poi per la ricerca di un attaccante per il futuro ci sarà tempo, il mercato estivo offrirà maggiori soluzioni, ma adesso una idea-tampone va trovata. E’ ovvio che un’operazione del genere deve avere anche l‘ok di Cabral, ma anche questo fa parte di ciò che dovrà essere fatto a livello comunicativo. Mi risulta che il giocatore voglia restare, ma fargli capire che provare a rilanciarsi in un percorso condiviso potrebbe essere la soluzione ideale anche per lui non è impossibile. Vedremo.
Bianco è pronto, ora tocca agli altri
—Non voglio dire che i prossimi sei mesi della Fiorentina dipendano tutto da questo discorso, ma è una gran parte del discorso. Poi ci sono da recuperare Nico Gonzalez e Sottil. Servono i rilanci definitivi di Dodò, Barak e Mandragora, ma con un centravanti più adatto potrebbe essere più facile. Nel frattempo abbiamo ammirato Bianco. Le amichevoli ci hanno detto che il giocatore è pronto, ha personalità, tempi di gioco e sembra fisicamente migliorato. Nei nuovi meccanismi del centrocampo ha fatto bene restando a due davanti alla difesa, ma sa andare anche negli spazi senza palla. Proprio la crescita di Bianco, a maggior ragione, imporrà la cessione di qualche esubero come Maleh, oltre a Benassi. Ma, come sappiamo, in uscita ci sono anche Gollini, e Zurkowski, forse Duncan, per sfoltire una rosa troppo ampia. Resta il tema Venuti, in scadenza, che potrebbe finire sul mercato per non perderlo a zero. E nelle prossime amichevoli si potrebbe anche rivedere Castrovilli, altre tappe di un recupero più rapido del previsto e sinceramente molto atteso per la qualità del giocatore, anche se serve cautela. Nel frattempo Nico Gonzalez e Quarta hanno vinto il loro Mondiale, hanno festeggiato e gioito con i compagni in Qatar, e dovrebbero riportare entusiasmo ed energie. Soprattutto da Nico ci si aspetta molto, ma l’abbiamo già detto. Ora i fatti. Dal Mondiale tornerà all’inizio di gennaio anche Amrabat. Per lui è stato un trionfo, è addirittura inserito nella formazione-tipo con Messi e compagnia. Ha giocato sette partite strepitose, raggiungendo energia e vette tecnico-tattiche che non aveva mai mostrato fino ad oggi. Merito anche del lavoro di Italiano, ricordiamolo. Il Liverpool insiste, Klopp avrebbe chiamato direttamente il procuratore del giocatore, ma la Fiorentina è tranquilla. A gennaio non partirà e per il futuro si punta a un prolungamento fino al 2027. Cose già scritte, ma ribadiamole.
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