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Primo all. Mandragora a VN: “Dopo 10′ era già leader. Come cambia ACF con lui”

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Marcello Donatelli ci racconta Mandragora e lo mette a confronto Torreira: ha allenato entrambi a Pescara con Oddo

Federico Targetti

L'arrivo di Rolando Mandragora alla Fiorentina è imminente, dopo giorni di trattative con la Juventus e con il Torino che ha provato fino all'ultimo a restituire a Juric uno dei suoi pretoriani. Alla fine l'hanno spuntata i viola, il giocatore è atteso per le visite mediche e noi, per avere un'idea più precisa di quale possa essere il suo apporto alla causa viola, abbiamo contattato in esclusiva il suo primo allenatore ai tempi delle giovanili del Genoa, Marcello Donatelli. Curiosamente, Donatelli è poi entrato a far parte dello staff di Massimo Oddo come vice allenatore, ritrovando Mandragora a Pescara nella stagione 2015-2016. In quella rosa, che trionfò in Serie B, c'era anche Lucas Torreira.

L'intervista

Mister, grazie per aver accettato il nostro invito. Ci aiuta a tracciare il profilo di Mandragora? Che centrocampista arriva a Firenze? 

Mandragora lo prendemmo al Genoa all'ultimo provino dell'anno. Poteva giocare già sia come mezzala sia come regista, un bel sinistro, una buona visione di gioco. Poi l'ho ritrovato a Pescara, nel 2015-16. Vincemmo il campionato, lui era in prestito proprio dal Genoa. In quel contesto con Oddo lo impiegavamo per lo più da regista, e un paio di volte anche da mezzala. Oggi è un giocatore che può esprimersi bene anche a due, come abbiamo visto nel Torino. Sa interpretare tutti i ruoli del centrocampo.

Ma se dovesse schierarlo lei nel suo centrocampo ideale?

Direi davanti alla difesa, io lo preferisco lì.

Quindi il Mandragora versione Juric, pur essendo cresciuto molto, non è quello ideale.

È vero, è cresciuto tantissimo in intensità ed è migliorato come giocatore a tuttotondo. Ma il meglio, ne sono convinto, lo può dare da regista.

Il teenager Rolando era già un leader?

Guardi, il giorno che venne a fare il provino era uno degli ultimi, non aveva passato i precedenti, ma mi colpì perché dopo dieci minuti era al centro del gioco: chiamava tutti, dirigeva le operazioni. Sì, un leader incontrastato. Lo vedemmo subito che aveva qualcosa in più rispetto agli altri.

E poi, a Pescara, come lo ha ritrovato?

Banalmente, dai 14 ai 18 anni, ho trovato una crescita fisica e mentale, fisiologica in ognuno di noi. Più nello specifico, lui al Genoa ha praticamente saltato la Primavera, è stato subito integrato nella prima squadra di Gasperini, che lo fece esordire in casa con la Juventus. Lo abbiamo trovato davvero mentalizzato, nonostante avesse appena 18 anni.

E ora di anni ne ha 25. Dove può insistere Italiano per farlo migliorare ancora?

Bella domanda. Secondo me Rolando per Italiano è un giocatore importante, perché ha una verticalizzazione facile e pulita, vede prima la giocata, fa pochi tocchi. Se messo in condizione di giocare in avanti, è una risorsa. Dovrà migliorare in fase difensiva, rispetto a quello che faceva Torreira.

Già, Torreira. Lei li ha allenati entrambi, io le chiedo se Mandragora può fare "il Torreira": in difesa abbiamo detto che deve un po' migliorare, in cosa in particolare?

Lucas è fulmineo nel chiudere certe traiettorie di passaggio, Rolando può arrivare un pochino più lungo. Ma sono dettagli che un allenatore riesce a limare una volta che si trova davanti un giocatore del genere.

E in avanti? Mi pare di ricordare che Mandragora abbia un gran tiro.

Ecco, verissimo: il suo tiro è migliorato tantissimo nel corso degli anni, nelle giovanili era sporco. E questa è una sua grande caratteristica, migliora molto dove capisce di essere carente. Anche nel colpo di testa ha fatto passi da gigante.

E gli inserimenti a fari spenti come quelli di Torreira? Ce li ha Mandragora nel suo bagaglio tecnico?

Ce li ha, da ragazzo giocava da mezzala. In questi anni però il suo raggio d'azione e stato arretrato... Torreira invece nasce trequartista, lo spostammo noi al centro del campo, quindi magari ha più naturali certi attacchi in area avversaria. Credo che Mandragora alla Fiorentina si occuperà prettamente della regia, fermo restando che mentalmente è predisposto anche a fare la mezzala e ad avanzare verso la porta.

Quindi dovranno tornare le mezzali ad occuparsi di segnare.

Presumo di sì. Il gioco della Fiorentina però è dinamico, non mi stupirei se alla fine arrivasse ad attaccare la porta anche lui.

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