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Preseason finita, si fa sul serio: cosa hanno detto le amichevoli sui nuovi

Preseason finita, si fa sul serio: cosa hanno detto le amichevoli sui nuovi - immagine 1
Valutazioni chiaramente non definitive, tanto più che c'è chi non ha ancora giocato e addirittura chi non è ancora arrivato. Ma qualche cosa la possiamo già mettere insieme

Partiamo da quelli che non possiamo valutare: Mina, Christensen, Beltran. L'ultimo è arrivato giusto ieri dopo un volo intercontinentale, gli altri due non sono stati ancora schierati. E' ragionevole per Mina pensare che debba trovare la miglior condizione, un po' più strano il fatto che il portierone danese non abbia avuto nemmeno un minuto tra Sestri Levante e Ofi Creta ma ci facciamo bastare, per il momento, le parole di Jovetic al Corriere dello Sport sul suo conto.

Andando in ordine inverso di arrivo, possiamo invece spendere due parole sui primi scampoli di partita di Nzola: fisico, discretamente tecnico, si vede che sa quello che deve fare in un contesto tattico che conosce bene. Qualche occasione l'ha avuta, non ha sbagliato niente di clamoroso. Segno di vitalità, si è allenato in queste settimane con lo Spezia. Un po' di tempo per integrarsi al meglio anche coi nuovi compagni, quindi dovrebbe essere una soluzione sempre efficace.


Poi c'è Infantino: ha qualità, si è fatto vedere prima in Inghilterra e poi contro il Sestri Levante, entrando anche in qualche azione da gol. Italiano lo dovrà plasmare e soprattutto collocarlo con precisione, ma il ragazzo è arrivato con l'atteggiamento giusto, voglioso di scalare le gerarchie mettendosi pienamente a disposizione.

Arthur ha diviso l'opinione della gente fin dal suo arrivo. Una cosa è certa: ha un gran piede e la personalità di prendere in mano le redini del centrocampo. Avrà anche il ritmo e la giusta tenuta contro gli infortuni che lo hanno tartassato? Ce lo dirà il fitto calendario stagionale, lui intanto si è già tolto lo sfizio del primo gol a Grosseto e ha dato saggi del perché il Barcellona ci ha puntato forte anni fa, come quella palla verticale a Newcastle che meritava miglior fortuna tra i piedi di Gonzalez. Se Amrabat alla fine rimanesse, sarebbe un partner perfetto per lui, a patto di non limitarsi mai al compitino cercando sempre di creare gioco.

Parisi, per esborso e portata (lo voleva la Juve) è stato il colpo dell'estate fino a Beltran. Uno dei primi ad arrivare, si è alternato con Biraghi (abituiamoci) e ha cominciato a contribuire alla fase offensiva arrivando spesso in area e, come Infantino, mettendo lo zampino in qualche manovra risultata poi in rete. C'è la sensazione che possa farci vedere tanto altro via via che ci si addentra nella stagione.

Infine Sabiri: preso a gennaio e studiato in tutte le salse, ha finito con l'essere il capocannoniere della preseason viola con 5 reti, complice anche la partenza di Cabral direzione Benfica. Dà sempre la sensazione di poter accendere la lampadina della fantasia, le sue punizioni sono incredibilmente insidiose. Il dubbio è sulla continuità all'interno della partita, ma crediamo che un allenatore farebbe sempre carte false per avere un elemento in grado di far saltare il banco da un momento all'altro. Può essere un jolly preziosissimo nell'economia della stagione.

 

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