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L'intervista

Pino Vitale a VN: “Fiorentina al pari di Roma, Lazio e Atalanta”

Pino Vitale
Il direttore sportivo presenta in esclusiva il derby toscano

Paolo Mugnai

Ci si avvicina a Empoli – Fiorentina e pensi subito a Pino Vitale. Chi meglio di lui, nato a Firenze ma col cuore sportivo a Empoli dove ha lavorato per tredici anni, potrebbe raccontare questo derby?

È stato mai vicino alla Fiorentina?

“Ai tempi della presidenza Poggi, in quel breve periodo nella tormentata stagione 2002, ma poi non se ne fece niente. Ma sono stato benissimo alla Rondinella, quattordici anni a Lucca dove abbiamo sfiorato la Serie A e a Empoli. Mi sono levato tante soddisfazioni”.

Il suo colpo di mercato più importante?

“Ce ne sono tanti. Volendo fare un nome, diciamo Maccarone, preso dal Prato per 300 milioni ma a metà col Milan; lo volevamo entrambi ma alla fine alle buste lo riscattammo noi a 6 miliardi e 100 perché loro avevano offerto un miliardo in meno. Due anni dopo lo rivendemmo a 27 miliardi al Middlesbrough”.

Il rimpianto più grande?

“Tanti anche qui. Non mi va di fare nomi. Siamo arrivati vicino a qualcuno che poi non abbiamo preso, ma prima di tutto dovevamo sempre fare i conti con la cassa. E con me l’Empoli è stato cinque anni in A e otto in B”.

È bene che Zurkowski rimanga alla Fiorentina?

“Dipende da Italiano. L’anno scorso ha giocato bene a Empoli. La Fiorentina lo ha portato in ritiro, vediamo lo spazio che avrà. Io credo che l’Empoli lo riprenderebbe volentieri”.

Forse in cambio di Bajrami alla Fiorentina?

“Può anche darsi. Non sono nella stanza dei bottoni ma potrebbe accadere. Anche dopo la partita col Twente dalla dirigenza viola è stato detto che potrebbe esserci ancora qualche movimento di mercato. Secondo me la Fiorentina ha operato bene. Dodo nello Shakhtar ha fatto bene, Jovic prima del Real aveva segnato tanti gol ma a Madrid era chiuso, Mandragora ha un rendimento costante da sei e mezzo o 7, Amrabat anche ieri forse è stato il migliore, in Sottil io ho sempre creduto, poi ci sono Kouame, Ikone e Saponara. Insomma la Fiorentina è una buona squadra, se la può giocare con la Lazio, la Roma e l’Atalanta. Le sono superiori solo il Napoli, le milanesi e la Juve. E Italiano è un buon allenatore”.

Viti al Nizza, Asilani all’Inter, Bennacer al Milan, Traoré al Sassuolo. Qual è il segreto del presidente Corsi, capace di fare sempre le cosiddette plusvalenze?

“L’Empoli è una società che lavora con grande tranquillità, negli ultimi 25 anni ha fatto solo A e B. Un posto dove giocano i giovani perché l’importante è salvarsi ma retrocedere non è un dramma, tanto poi si ritorna su, con un settore giovanile forte e giocatori importanti come Di Natale. A Empoli è più facile fare giocare i giovani, a Firenze vogliono logicamente subito competere con le grandi. I giovani italiani di valore che vanno all’estero? Il calcio è sempre stato un business, ora c’è la possibilità di prendere giocatori da tutto il mondo ma si pensa meno al proprio settore giovanile”.

Con la Fiorentina ci sono stati vari affari. Uno dei più recenti è Rasmussen pagato 7 milioni di euro nel gennaio del 2019 ma con solo qualche presenza in Primavera, ancora di proprietà della società viola ma in prestito al Feyenoord.

“Il più bravo è quello che sbaglia meno”.

Che cosa manca alla Fiorentina?

“Secondo me sulle fasce laterali è ben coperta. Comunque le squadre sono sempre migliorabili, se prende un centrocampista più forte e forse anche un difensore la rosa è ancora più valida”.

Un pronostico per domenica?

“Sono due campionati differenti, l’Empoli gioca per la salvezza, la Fiorentina per stare nelle prime sette. Di sicuro i viola non devono fare l’errore dell’anno scorso quando persero per 2 a 1 pur essendo in vantaggio all’87’. Per l’Empoli è importante non perdere”.

Da cosa si riconosce un giocatore?

“Chi va a vedere le partite alla fine se ne accorge. A volte bisogna pensare in prospettiva, prenderlo oggi per l’Empoli per darlo in futuro alle grandi squadre. Un vecchio maestro mi diceva che bisogna informarsi sulla famiglia, sapere che ragazzo è. Ma se si è convinti va preso, altrimenti ci precedono. Poi certo vanno fatte rispettare le regole sia nel settore giovanile che in prima squadra, mai accettare ricatti, difendere sempre il tuo allenatore che deve essere il padrone dello spogliatoio”.

Nico Gonzalez acquisto più costoso della storia della Fiorentina per 27 milioni di euro (23 più quattro di bonus). Li vale?

“Sono tantissimi soldi per la Fiorentina però è un giocatore che può andare in doppia cifra, ieri ha fatto un bel gol. Forse è stato speso qualche soldo di più ma è sempre difficile il mercato”.

Una vita sui campi da calcio col massimo risultato di portare l’Empoli in Coppa Uefa. Nel dicembre del 2021 le dimissioni da Direttore generale del Pisa. A 75 anni, qual è il prossimo progetto?

“Ho sempre dato le dimissioni, alla Rondinella, alla Lucchese col presidente Maestrelli, all’Empoli con Fabrizio Corsi, allo Spezia e a Pisa. So di avere l’età per stare in pensione ma continuo a divertirmi a guardare il calcio".

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