Tutti riuniti intorno al biliardo. La sala da gioco è impregnata di fumo. Sul tavolo verde soldi, soldi e ancora soldi. Il boss comincia a parlare, a illustrare il suo piano d'espansione. A metà del discorso pronuncia la famosa frase: "Piamose Roma!! E piamosela mo..prima che o faccia quarcun'artro!!". Un’affermazione, quella del Libanese (nella realtà Franco Giuseppucci della Banda della Magliana), entrata nel giro di poco tempo nella storia delle serie tv italiane. Signore e signori, “Romanzo criminale”, correva l’anno 2010.
Stecca para pe' tutti
Piamose Roma!!
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Immaginiamo ora che a quel tavolo ci sia Vincenzo Italiano. E’ lui il capo della banda, voglioso di entrare nella storia della Fiorentina riportando a Firenze un trofeo che manca dal giugno 2001. Una vita fa. Il boss è circondato dai suoi ragazzi, hanno undici (anzi, di più) maglie viola. Lo ascoltano come fa uno studente col proprio maestro. Nella stanza non vola una mosca. “Alea iacta est”, il dado è tratto direbbe uno molto più famoso del Libanese.
La data di mercoledì 24 maggio 2023 è già cerchiata in rosso sul calendario. Italiano e i suoi allievi hanno la grande possibilità di essere ricordati come gli eroi di Firenze. Certo, non sarà facile perché la rosa dell’Inter, a parere di chi scrive, è la più profonda e più dotata tecnicamente in tutta Italia. Non tutti gli allenatori possono vantare un reparto d’attacco formato da Lautaro Martinez, Dzeko, Lukaku e Correa. Ma nel calcio, si sa, non sempre due più due fa quattro. Per di più in una gara secca dove, spesso, risultano decisivi gli episodi. Lo abbiamo visto anche al Meazza, espugnato grazie alla zampata di Bonaventura arrivata pochi minuti dopo la “cileccata” di Lukaku a un metro dalla linea di porta. Ora o mai più. “Piamose Roma!!”.
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