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L'imbucata

Parole, premesse e promesse. Cosa significa davvero alzare l’asticella

Matteo Magrini l'imbucata
Considerazioni sulle prospettive della Fiorentina aspettando le prime mosse delle società viola
Matteo Magrini

Mettiamola così. In attesa che alle parole seguano i fatti, e quindi che la Fiorentina dimostri davvero di voler alzare asticella e ambizioni rispetto ai traguardi raggiunti nelle ultime stagioni, non possiamo che attenerci a quanto successo in passato. Il riferimento è agli investimenti fatti, a quanto messo sul tavolo nelle varie sessioni di mercato e, soprattutto, alla politica seguita recentemente. Basta guardare i numeri insomma, per rendersi conto di come i viola (tra giugno e gennaio) nelle ultime stagioni abbiano sempre chiuso in attivo. E sia chiaro. Non è una colpa, né tanto meno un fatto di per sé negativo. Il problema appunto sta nel mettersi d'accordo su cosa voglia dire “ambizione” e, più che altro, nell'aver chiaro quali siano i valori di partenza.

Alzare l'asticella

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Quando partirà il campionato infatti i piazzamenti buoni per l'Europa saranno i soliti sette: quattro squadre in Champions League, quinta e sesta in Europa League e settima in Conference. Se l'obiettivo insomma, e non può che esser questo, è fare un salto di qualità rispetto a quanto raccolto in questi tre anni, per la Fiorentina ciò si traduce nel mettersi dietro (almeno) due squadre tra Inter, Milan, Juventus, Napoli, Roma, Lazio e Atalanta. Senza contare il Bologna che, dopo l'exploit firmato Thiago Motta, va comunque considerata come una (pericolosissima) concorrente in più. Missione mica impossibile, per carità, ma tremendamente difficile. Per non parlare delle due coppe, dove migliorare significa una cosa soltanto: vincere.


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Fatta chiarezza su cosa voglia dire salire di livello, resta da capire (anche se qualche indizio c'è) cosa pensi la società di quello che si trova per le mani. Il rischio, tanto per esser chiari, è sopravvalutare il valore della rosa. Giusto per capirsi: se si pensa che la squadra che ha da poco chiuso la stagione potesse davvero giocarsi la Champions o anche solo andarci vicino allora ci son tutte le premesse (bene che vada) per ritrovarsi, tra un anno, con una situazione praticamente identica a questa. Se invece si è consapevoli della realtà, ovvero del fatto che le famose sette sorelle sono nettamente superiori alla Fiorentina, allora si può sperare che in estate venga fatto un sforzo (serio) per provare a ridurre quel gap.

Cosa fare

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E così torniamo al punto di partenza. E' verissimo che ci si può rinforzare anche a costo o saldo zero ma, per farlo, servono due presupposti fondamentali. Il primo: avere qualcuno da vendere che porti risorse. Il secondo: avere le competenze per comprare bene (magari benissimo) spendendo il giusto. E se da questo punto di vista non possiamo che aspettare che Goretti porti qualcosa di nuovo e che Pradè dimostri di poter incidere di più e meglio rispetto al recente passato, sulla prima premessa qualche perplessità c'è. Cos'ha in mano la Fiorentina? Se si esclude qualche “big” (e ne parliamo tra poco) cosa resta? Amrabat, Nzola, Ikonè, forse Kouame. Quanto si può mettere in cassa cedendoli? Quaranta, forse cinquanta milioni, ad essere ottimisti. Bastano per comprare un difensore centrale, i due centrocampisti titolari, un attaccante esterno sinistro e, soprattutto, un “grande centravanti”? La risposta è abbastanza scontata. Per questo, per tornare ai “big”, su uno come Nico Gonzalez (nonostante le rassicurazioni della società) è giusto tenere le antenne dritte.

Sempre che dopo tante sessioni di mercato all'insegna di attivi o assoluti equilibri tra entrate e uscite dalla proprietà non sia arrivato un input diverso. In quel caso, ovviamente, i discorsi sarebbero totalmente diversi. Non resta che aspettare. Di sicuro c'è solo che Raffaele Palladino è tecnico (molto) ambizioso e che sa che a Firenze si giocherà tante delle sue prospettive. Se ha accettato la panchina viola insomma avrà avuto delle rassicurazioni e la speranza è che stavolta, al contrario di quanto successo negli ultime due anni con Vincenzo Italiano, certe promesse siano mantenute.

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