Parisi, Italiano se la ride. E ancora lo stesso errore con Amrabat, perché?

Sia chiaro, parlare del passato è inutile e non porta nulla alla Fiorentina del presente, ma quello che sta succedendo in questi giorni aiuta a spiegare quanto accaduto lo scorso anno e non solo. Prendiamo ad esempio Fabiano Parisi e Sofyan Amrabat. Dal loro trascorso in viola possiamo trarre varie conclusioni, ma è il presente che ci aiuta a rendere tutto ancora più chiaro.

Partiamo da Fabiano Parisi. Arrivato lo scorso anno per 10 milioni dall'Empoli, il suo dualismo con Biraghi ha subito fatto discutere, vista la titolarità del capitano della Fiorentina. Il giovane terzino, inoltre, è diventato uno dei tanti motivi di screzio tra Vincenzo Italiano e parte della tifoseria fiorentina. Parisi fu schierato a destra per necessità e, dopo alcuni errori, uscì dai radar della squadra per poi tornare in campo a fine stagione. Tutta Firenze chiedeva più spazio per Parisi, a scapito di Biraghi. Palladino, appena arrivato, ha cercato di dare fiducia all'ex Empoli, fiducia che però non è stata ripagata con le prestazioni. Ora c'è il mercato: tra stasera e domani, Kostic diventerà un nuovo giocatore della Fiorentina e, considerando che Biraghi come terzo è solo un'alternativa, Parisi diventa la terza riserva su quella fascia. Oggi le prime voci di mercato, ma il messaggio è chiaro: Fabiano Parisi è sul mercato. Italiano penserà ai tre gol subiti da Conte, ma questa situazione gli strapperà un sorriso.

Passando ad Amrabat, sul marocchino si potrebbero dire tante cose. Il suo futuro è incerto, ma ad oggi è un giocatore della Fiorentina a tutti gli effetti e, come tale, deve essere messo nelle migliori condizioni per il bene di tutta la squadra. Perché allora si sta commettendo ancora una volta l'errore di due anni fa? Dopo l'addio di Torreira, ad Amrabat è stato affidato il centrocampo della Fiorentina. Italiano si è adattato a un giocatore che sa fare tutto, tranne impostare. Non a caso l'anno successivo è stato scelto Arthur. Adesso, in un modulo senza regista come quello di Palladino, è curioso vedere come il marocchino continui a impostare il gioco con lanci lunghi o passaggi in verticale. Questo è un errore da non ripetere, in attesa ovviamente del mercato. Il passato spesso insegna, ma solo a chi ha gli occhi per vedere...