Fu proprio lui a condurre il Marocco fino a una storica semifinale: pareva avesse la calamita per intercettare gli attacchi avversari salvo poi far subito ripartire l'azione dei suoi. Possibile che abbia dimenticato come si fa? Possibile che sia diventato un peso per la Fiorentina?
Mandragora e Bianco
—Senza contare che Palladino è quanto meno sguarnito nei ruoli di interno di centrocampo. Quella composta da Mandragora e Bianco è per forza di cose la coppia provata nei primi test. Le alternative si chiamano Barak o Infantino, ma sarebbero entrambi degli adattamenti. Gli altri nomi accostati fin qui ai viola (da Vranckx a Cardoso, da Thorsvedt a Casadei) sono per un motivo o per un altro in stand by. Il problema però è che di tempo non ce n'è più moltissimo. Il sorriso sornione del tecnico in questi giorni inglesi tradiva la quasi certezza che il suo pupillo Colpani alla fine sarebbe arrivato, ma qualche metro più indietro la coperta resta corta, a meno che non si voglia riportare il giocatore proveniente dal Monza nel ruolo in cui lo utilizzava Castori al Trapani.
I segnali da Milano
—Rivedere Amrabat al Viola Park resta infatti utopia: forse è bene allora cogliere i sussurri che arrivano dal Milan perché anche a Fonseca serve qualcosa in mezzo. L'asta sarebbe insomma ideale per Pradè, che sicuramente ha notato il messaggio social del giocatore, con quella foto in cui indossa la maglia d'allenamento del Manchester nonostante il prestito sia finito. Se proprio non dev'essere Firenze e non c'è modo di placare la sua voglia di Premier, francamente, per il valore del giocatore lo vedremmo meglio alla Scala del Calcio che, con tutto il rispetto, su qualche campetto della Turchia. Con buona pace di Mourinho.
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