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Paradosso Amrabat: perfetto per Palladino, ma ancora in partenza

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Amrabat non vuole tornare a Firenze dove era arrivato perché voluto dal Presidente Commisso. Eppure farebbe comodo a Palladino e alla Fiorentina
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Jose Mourinho di calcio s'intende, ci sono pochi dubbi. E lo vorrebbbe ad ogni costo al Fenerbache. Peccato che al momento i dirigenti turchi siano fermi a un'offerta attorno ai 12 milioni di euro. Pochi per la Fiorentina, che a suo tempo ne pagò al Verona quasi 20 per Sofyan Amrabat.

Il Manchester nel cuore

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Prima di fare i conti della serva, è bene precisare che per il prestito oneroso del marocchino, il Manchester United lo scorso anno ha versato nelle casse di Commisso bei soldi: il punto è un altro. Sebbene la sua stagione con i Red Devils sia stata tutt'altro che entusiasmante, in Premier Amrabat si sente a casa. “Vorrebbe continuare a giocare Oltremanica” ha ammesso Pradè nell'ultima conferenza stampa. Peccato che il suo amore sia poco corrisposto da Ten Hag, che ha convinto i dirigenti inglesi a non esercitare il diritto di riscatto per il centrocampista.


Ma non farebbe comodo a Palladino?

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Così Amrabat al momento blocca il mercato viola, assieme ad altri giocatori con le valigie in mano per cui però non si trova la soluzione giusta. Al netto del tesoretto che potrebbe garantire la cessione del giocatore tanto voluto in viola da Rocco Commisso, viene da chiedersi perché non fare almeno un tentativo per convincerlo a riprovarci. Firenze non lo ama più, è vero. Ma la fine del rapporto non è stata neppure burrascosa come sarebbe accaduto se si fosse trasferito al Barcellona nel mercato invernale del 2023. quando rischiò di essere messo fuori rosa perché voleva accettare le lusinghe dei blaugrana.

La coppia con Miguel Veloso

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Per riproporlo servirebbe dunque uno sforzo anche mediatico, ma nel 3-4-2-1 che ha in mente Palladino, Amrabat sarebbe un interprete perfetto. Ricordate quando giocava assieme a Veloso nel Verona di Juric? Fu probabilmente lo zenith del suo rendimento, secondo solo allo strepitoso Mondiale giocato in Qatar.

Fu proprio lui a condurre il Marocco fino a una storica semifinale: pareva avesse la calamita per intercettare gli attacchi avversari salvo poi far subito ripartire l'azione dei suoi. Possibile che abbia dimenticato come si fa? Possibile che sia diventato un peso per la Fiorentina?

Mandragora e Bianco

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Senza contare che Palladino è quanto meno sguarnito nei ruoli di interno di centrocampo. Quella composta da Mandragora e Bianco è per forza di cose la coppia provata nei primi test. Le alternative si chiamano Barak o Infantino, ma sarebbero entrambi degli adattamenti.  Gli altri nomi accostati fin qui ai viola (da Vranckx a Cardoso, da Thorsvedt a Casadei) sono per un motivo o per un altro in stand by. Il problema però è che di tempo non ce n'è più moltissimo. Il sorriso sornione del tecnico in questi giorni inglesi tradiva la quasi certezza che il suo pupillo Colpani alla fine sarebbe arrivato, ma qualche metro più indietro la coperta resta corta, a meno che non si voglia riportare il giocatore proveniente dal Monza nel ruolo in cui lo utilizzava Castori al Trapani.

I segnali da Milano

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Rivedere Amrabat al Viola Park resta infatti utopia: forse è bene allora cogliere i sussurri che arrivano dal Milan perché anche a Fonseca serve qualcosa in mezzo. L'asta sarebbe insomma ideale per Pradè, che sicuramente ha notato il messaggio social del giocatore, con quella foto in cui indossa la maglia d'allenamento del Manchester nonostante il prestito sia finito. Se proprio non dev'essere Firenze e non c'è modo di placare la sua voglia di Premier, francamente, per il valore del giocatore lo vedremmo meglio alla Scala del Calcio che, con tutto il rispetto, su qualche campetto della Turchia. Con buona pace di Mourinho.

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