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L'editoriale del martedì

Ora basta! Il Franchi non è la giungla. Cabral e Jovic insieme, ora si può

Enzo Bucchioni
Enzo Bucchioni dice la sua sul momento viola nel consueto editoriale della mezzanotte di martedì.

Enzo Bucchioni

Non basta più neppure segnare tre gol all'Inter se poi ne prendi quattro e come li prendi, soprattutto l’ultimo a venti secondi dalla fine. Fino a dieci giorni fa la Fiorentina non riusciva a segnare, ora non riesce a difendere. Una situazione kafkiana che vorrei allargare al clima insostenibile che sta accompagnando questa stagione e questo periodo storico fino a coinvolgere un’intera città e uno stadio ormai additato da tutti come incivile e infrequentabile. Comincio proprio da qui, da quanto visto e ascoltato su tv nazionali, da quanto letto su molti giornali. Siamo in presenza di un’informazione drogata e assolutamente non super partes come dovrebbe essere, ma solo al servizio di qualche tifoseria o di qualche squadra. Una situazione allucinante e intollerabile che avrei voluto fosse presa di petto e di punta dal sindaco Dario Nardella, uno che le cose le conosce e i media li frequenta molto. E invece ho sentito solo poche frasi, blande e scontate. Forse non vuole esporsi per non inimicarsi nessuno, pensando alla candidatura a segretario del PD, perché vuole avere buoni uffici e buona stampa dappertutto. Ma il suo compito, in quanto sindaco, sarebbe quello di difendere Firenze, i fiorentini e la Fiorentina duramente da una situazione e da attacchi insostenibili e ingiustificabili. Perché non l’ha fatto, l’ho detto, è talmente evidente da essere inaccettabile anche questo.

Inaccettabile

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Inaccettabile, ovvio, come quello che è successo sugli spalti dove (purtroppo) un tifoso dell’Inter è stato aggredito da un fiorentino. Il Daspo è già arrivato. Fine. Nessuno vuole difendere chi sbaglia, spero sempre che gli stadi possano diventare posti per godere in serenità di uno spettacolo e alimentare una passione, però, e qui siamo al però, quello che ritengo inaccettabile è il clima che si sta artatamente costruendo attorno a episodi del genere, a Firenze e alla Fiorentina. Dagli insulti a Spalletti in giù, fino ad arrivare alla condannabile lite di sabato con il tifoso nerazzurro, sta passando il devastante messaggio mediatico che al Franchi succede di tutto, sia un posto infrequentabile, pieno di gente violenta e intollerante. Esagerazione ed enfasi. Ma soprattutto, e qui sta la mistificazione, al Franchi succede quello che succede negli altri stadi (purtroppo) senza che gli episodi degli altri vengano sottolineati. Deve essere chiaro che sono contro la violenza di qualsiasi tipo, i cori territoriali e tutto il resto che leda la civiltà, ma qualcuno può spiegare come mai se lo stadio Olimpico per novanta minuti insulta pesantemente Spalletti e tira in ballo il Vesuvio per prendersela con i napoletani, tutto viene tenuto sotto silenzio o al massimo si scrivono due righe nascoste?

L’attacco a Commisso

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È la drammatica deriva dell’informazione che difende il suo territorio. Roma ha i suoi media importanti, Milano altrettanto, perfino Torino è protetta da media nazionali, mentre Firenze è terra di nessuno dove, fra l’altro, c’è un presidente che non sta simpatico, soprattutto a quei media che ha spesso attaccato frontalmente e chiaramente non vedono l’ora di potersi vendicarsi. Per questo dico che la situazione è inaccettabile. C’è una guerra mediatica contro Commisso che s’è permesso perfino di querelare un giornalone come La Gazzetta. Non entro nel merito degli episodi che hanno coinvolto molti giornali e molti giornalisti, anche chi vi parla è stato attaccato da Rocco in un paio di conferenze stampa. Devo dire che a volte Commisso aveva ragione, altre torto, spesso è stato eccessivo. Ma da qui a usare uno strumento come l’informazione per mettere in atto una campagna che tende a mettere in difficoltà la Fiorentina ce ne dovrebbe passare parecchio. E se così non fosse, qualcuno può spiegare come mai quello che succede in altri stadi è sempre derubricato a “fatti che non dovrebbero succedere, ma succedono”, colpa “di uno o due delinquenti soltanto” e invece quando succedono a Firenze si massificano fino all'ennesima potenza?

Firenze è sola

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Il livore e il desiderio di rivincita o, peggio, vendetta contro Rocco è qualcosa di deontologicamente inaccettabile e mi aspetto (aspetta e spera) che qualcuno intervenga. Le situazioni personali o particolari (se ci sono) andrebbero risolte nei tribunali o con chiarimenti privati, non possono essere trascinate nell'esercizio di una professione e in una situazione delicata come è quella relativa a episodi di violenza che avvengono negli stadi. E così, alla fine dei salmi, in questo momento Firenze è sola, sbattuta in prima pagina come ai tempi del mostro, senza avere giornali di peso, senza avere difensori, perché quasi tutti i media anche in città non amano Rocco, hanno cose legate al dito, rivincite da prendersi. Brutto. Il motto “muoia Sansone con tutti i filistei” calza a pennello per moltissimi atteggiamenti che perdono di vista il bene comune, la Fiorentina, solo per la scarsa empatia con Rocco. E’ chiaro che in campo le cose non vanno bene, la Fiorentina sta facendo peggio delle aspettative, alcuni giocatori stanno deludendo, l’allenatore sembra in difficoltà, ma di fronte a un momento difficile è logico sparare alzo zero contro tutto e tutti, sperare nell'Apocalisse invece di cercare di ragionare, aiutare la squadra e l’allenatore a riprendersi, consigliare alla società interventi per correggere la rotta?

Firenze è civile

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Soprattutto quando tutta Italia sta attaccando Firenze e la Fiorentina per le cose appena dette, mi sarei aspettato una reazione forte in difesa non di chi sbaglia, ma della verità, contro l'ingigantimento di situazioni che portano quel discredito che Firenze e la Fiorentina non meritano.  Mi aspetto che almeno la tifoseria tutta si ricompatti. Attenzione: non lo dico per difendere Rocco, ma per l’onore di una città che è la culla della civiltà e della bellezza e invece viene descritta come barbara e infrequentabile. È barbara Firenze? Solo qui vengono picchiati i tifosi avversari, insultati gli allenatori e le tifoserie ospiti? Ma come non capisco come mai Firenze non sia in grado di compattarsi contro l’esterno, non capisco neppure il clima che s’è venuto a creare da subito, contro l’allenatore, contro la società, dopo una stagione gloriosa che ha riportato la Fiorentina in Europa.

La follia collettiva

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Già alla terza di campionato ho letto qualcuno chiedere l’esonero del tecnico. Una follia collettiva che monta di domenica in domenica e non fa sicuramente bene. A maggior ragione per una squadra giovane come questa, senza giocatori di grande personalità, che non ha bisogno di un allenatore indebolito. Sicuramente Italiano non ha dato il meglio di sé, le difficoltà sono evidenti, ma ha le qualità e la tenacia per uscirne fuori, sta lavorando e dovrebbe vantare molti bonus che nessuno ha fatto valere. Purtroppo i social diventano spesso una cassa di risonanza devastante. Basta un presunto opinionista frustrato, che fa opinione nel suo condominio, o un ex in cerca di lavoro, sempre pronti a sparare livore e cazzate, per creare una negatività che fa presto a diventare contagiosa. E’ vero che anche in città Rocco ha molti nemici, ma anche qui vorrei ricordare che il bene comune è e dovrebbe essere la Fiorentina. Chi gode se la Fiorentina va male (e purtroppo sono tanti) e spera che Commisso vada via, non ha capito niente. Con Rocco funziona l’esatto contrario. Adesso quello che mi aspetto è una bella presa di posizione dei tifosi organizzati, quelli che dovrebbero davvero pensare soltanto a sostenere la Fiorentina, soprattutto nei momenti di difficoltà. Mi aspetto un intervento pubblico, una vicinanza vera che all'allenatore e alla squadra secondo me farebbero benissimo.

Manca un leader

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Questo gruppo non ha un leader, sono bravi ragazzi, molti giovani, che rendono meglio quando sono apprezzati, sostenuti, se volete coccolati. La reazione di Jovic, naturalmente inaccettabile e condannabile, nasconde un malessere di questo giocatore e forse di tutto il gruppo che non si aspettava critiche feroci, anche personali, come quelle lette e ascoltate negli ultimi tempi, quando sarebbero servite comprensione e aiuto in un momento di evidente difficoltà. Il pensiero “se perdete sono fatti vostri”, “quando vincete è anche merito nostro”, non deve appartenere ai tifosi veri (e i tifosi viola sono tifosi veri nella stragrande maggioranza). Ripeto: è la Fiorentina che deve essere al centro di tutto, non pensate a Rocco o ad altri. Intanto contro l’Inter si sono rivisti squarci di vera Fiorentina, hanno segnato Jovic, Cabral e Ikonè tutti assieme, la svolta è vicina? Speriamo. Sugli errori difensivi per certi versi incredibili, per altri inaccettabili, la squadra sta lavorando duramente ogni giorno, da tempo. Rivederli è il segnale di una scarsa tranquillità.

Cabral-Jovic si può

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Italiano le sta provando tutte. Cabral e Jovic in coppia può essere una soluzione. Il 4-2-3-1 un’alternativa efficace a partita in corso, e il 4-3-3 già trasformato in 4-3-2-1 con gli esterni (soprattutto Koaume) molto più dentro il campo, la testimonianza del lavoro che tutti i giorni questo gruppo fa. Aspettiamo i frutti e una continuità di prestazioni e di punti. Poi, per fortuna, dal tredici di novembre ci saranno due mesi di tempo per ragionare su come intervenire per un vero rilancio. Il mercato deve suggerire soluzioni. La prima decisione da prendere, e mi dispiace dirlo, è quella sul futuro di Venuti. Ci sono situazioni irrisolvibili, anche volendo. Per questo ragazzo il tempo è scaduto, ma lo dico per lui. Non può più presentarsi con il fardello dei troppi errori decisivi commessi a ripetizione. E se l’allenatore è arrivato perfino a preferirgli un tutto sinistro a destra come Terzic, il messaggio è chiaro. Vendere Venuti è una cosa da fare subito. Ma se impostato con attenzione il mercato può offrire opportunità. Va immessa gente di personalità, a questa squadra serve almeno un leader. Tanto per dirne una. E poi guardatevi in giro, i giocatori interessanti ci sono, vanno presi in tempo. Nello Spezia, ad esempio, avversario di domenica prossima, sto seguendo un ragazzo svedese di 22 anni, Emil Holm, un esterno di difesa che secondo me vale un pensierino. E forse di più. Ma ne ho visti diversi, prima che il prezzo salga…

Valeri

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Chiudo con l’arbitro Valeri. Ha pesantemente condizionato la partita, la mancata espulsione di Di Marco e il rigore per l’Inter sono errori pesanti e inaccettabili. Dzeko che tira la maglia a Milenkovic e così propizia l’errore di Venuti altrettanto. Sarò drastico: Valeri non è più in grado di dirigere gare ad alto ritmo come quella di sabato. Dovrebbe ormai essere chiaro anche al designatore, almeno speriamo.

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