E allora eccola, la Fiorentina. Una formazione che in tre anni e mezzo ha sicuramente compiuto un salto di qualità rispetto alle stagioni precedenti (e avremmo anche voluto vedere) ma che, sul piano tecnico, non ha costruito praticamente nulla. Ed ecco quindi la ricerca (l'ennesima) di un nuovo portiere titolare, la caccia a centrocampisti forti, l'ennesimo tentativo con l'ennesimo centravanti. Ogni dodici mesi insomma, a Firenze si deve ricostruire da zero l'asse portante. Quello che, da che calcio è calcio, stabilisce gran parte della propria forza. E' un altro indizio, ma sinceramente non ne avevamo bisogno, della quasi totale assenza di programmazione che ha caratterizzato questa gestione. Mai uno sguardo rivolto verso il futuro, mai un'idea che facesse intravedere un percorso ben preciso. Sempre e soltanto la gestione del “qui e ora”. Un prestito qua, un altro là, una scommessa oggi, un'altra domani. Difficile, così, pensare davvero di avvicinarsi a chi ti sta davanti.
Ciclo senza fine
—Per carità, se un anno ti va bene e azzecchi tutte le scelte puoi toglierti delle soddisfazioni. Se l'allenatore in panchina e i giocatori sul campo vanno oltre i propri limiti puoi provare a competere anche con chi è più forte di te. Ma poi? Sarai costretto a ripartire, ogni volta. E' questo, quello che manca a questa società. Una visione. E forse è per questo che non l'hanno mai spiegata a chiare lettere né alla stampa né ai tifosi. Qual è il “modello” che si ha in mente? Qual è la politica? Si punta sui giovani? Si vuol provare a costruire un “instant team” che dia l'assalto all'Europa che conta? Chissà. Forse, alla fine di questo mercato, qualcosa capiremo. Kean intanto è un investimento su un ragazzo ancora (abbastanza) giovane, Colpani idem (ma è solo in prestito e si rischia di ritrovarsi alle solite...), Tessmann è un altro calciatore che può avere delle prospettive, per non parlare di Casadei. Per questo, quando mi dicono se mi accontenterei di una campagna acquisti di questo tipo, dico che “non mi dispiacerebbe”. Perché, se non altro, farebbe intravedere uno straccio di futuro.
Sia chiaro, ciò non significa che sarei felice. Al contrario. Avrei mille dubbi sull'effettivo rafforzamento della squadra (ma tenderei a pensare che al massimo resteremmo sul solito livello) e sulla possibilità di migliorare quanto fatto negli ultimi tre anni. Se non altro però, facendo un piccolo sforzo, potrei immaginarmi qualcosa che vada oltre l'immediato. Sperando, ovviamente, di non ritrovarsi qua, tra dodici mesi, a parlare di una Fiorentina alla ricerca di un portiere, di un centrocampista forte, di un centravanti e di altri calciatori con i gol nelle gambe....
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