E Beltran?
—E così veniamo a Beltran. In molti, potremmo dire tutti, a Firenze ne invocano la presenza fissa nella formazione titolare. Desiderio lecito ma che, senza voler dare giudizi ma limitandosi ad analizzare il “metodo Italiano”, destinato a restar vano. Il mister andrà avanti con l’alternanza, e già lunedì sera col Cagliari (probabilmente) al centro dell’attacco tornerà l’argentino. Perché è più adatto alle partite in casa, contro avversari che restringono gli spazi, e perché l’ex River (giustamente) ha tanta voglia di trovare minuti e continuità.
Nzola, e Beltran. Due centravanti in cerca di gol, sperando che possano arrivare il prima possibile. Perché è verissimo che la squadra sta segnando tanto anche senza il loro contributo (12 reti in 6 partite di campionato) ma alla lunga è impossibile pensare di stare in alto in classifica senza il contributo delle punte. Magari però, ricordiamoci di quanta pazienza abbiamo avuto con Cabral. E’ questo, ora come ora, l’atteggiamento giusto da tenere con Nzola. Il rischio, altrimenti, è che sprofondi definitivamente. E la Fiorentina, questa Fiorentina, non se lo può assolutamente permettere.
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