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Non si vede bene che col cuore

Non si vede bene che col cuore - immagine 1
Quando la chiave sta sul petto… degli avversari

Federico Targetti

Lo diceva Antoine de Saint-Exupéry nella sua opera immortale, Il Piccolo Principe: l’essenziale è invisibile agli occhi. Solo con il cuore si può avere ben presente quello che realmente conta, nella vita soprattutto, ma anche nel calcio. Di cuore sono state le migliori prestazioni della Fiorentina nel corso della passata stagione, come contro il Milan in piena emergenza difensiva, oppure a Milano contro l’Inter, quando qualcuno ci ha rimesso pure un dente. Nel caso in cui il concetto del “gettare il cuore oltre l’ostacolo” non fosse chiaro, il Tynecastle Park di Edimburgo, casa degli Hearts, cuori appunto, è pieno di stemmi raffiguranti il muscolo più importante del nostro corpo. In effetti, sarà come giocare contro avversari che di cuori ne hanno due, uno sotto e uno sopra la maglietta.

Io sono responsabile del mio giglio

Piccola licenza poetica: la Rosa di Exupéry diventa il giglio di Italiano, che ha addomesticato i giocatori come fossero Volpi da quando si è seduto sulla panchina della Fiorentina fino a condurli al ritorno in Europa, tra le stelle. Ma le stelle, si sa, abbagliano, e il percorso della squadra viola in Conference League è a dir poco barcollante: appena un punto in due partite, il de profundis toccato a Istanbul, 3-0 e Gollini a far la figura dell’Ubriaco. Allora, forse, meglio cercare di vedere col cuore ed evitare di ritrovarsi come il Vanitoso, fermo sulle proprie convinzioni e incapace di rendersi conto che non c’è più nessuno pronto ad applaudirlo. Oppure, passando dal campo alla scrivania, come l’Uomo d’affari, che non fa altro che addizioni senza pensare ad arricchirsi veramente, con quello che è importante.

Il Piccolo Nico

Per l’Aviatore/Italiano, la spontaneità di Nico Gonzalez può essere il toccasana che rappresenta il Piccolo Principe nell’opera: qualcosa che sveglia dal torpore dell’età adulta, che fa ricordare del boa che si mangia un elefante, troppo spesso scambiato per un cappello. Non è spontaneo e gioioso il calcio di Nico? Il Serpente/tallonite lo ha morso in questo inizio di stagione, ma il lieto fine, nel caso della Fiorentina, non è precluso. Non ancora, per lo meno. Non finché sotto il giglio batterà il cuore viola. E allora, come canta James Blunt, questa sera a Edimburgo sarà Eye to eye… Heart to heart.