Quando vi chiedete come mai ci fermiamo sempre sul più bello insomma, provate a fare questa riflessione. Provate a chiedervi, per esempio, cosa sarebbe successo se al posto di Duncan ci fosse stato, che so, Koopmeiners. O se là dietro su quell'ultimo pallone in area ci fosse stato un Buongiorno. Si chiamano “categorie” e, prima o poi, peseranno. Sempre. Noi però “siamo la Fiorentina”. Una squadra che secondo qualcuno in società è già pronta per giocarsi la Champions ma che, puntualmente, smentisce le convinzioni di quei dirigenti. Eppure, a gennaio, sarebbe bastato poco per fare almeno un piccolo passo in avanti. Chiamatela presunzione o, se preferite, parlate di errori di valutazione. Il succo non cambia. “Noi siamo la Fiorentina” e ad un certo punto, nonostante gli sforzi di allenatore e giocatori, i valori presentano il conto.
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