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Jovic e i suoi fratelli

“No, io non entro!”: Luka non sei il solo, ma le conseguenze non sono mai banali

Jovic Fiorentina
Ecco Jovic e i suoi fratelli. La scelta del serbo non è così poi inusuale, ma le conseguenze non sono mai state positive

Giovanni Zecchi

La Fiorentina ha battuto per 2 a 0 il Verona, ma senza l'aiuto di Luka Jovic. Al serbo infatti, è stato preferito Kouamè che è partito dal primo minuto. L'ex Real Madrid però, rientrava nei piani di Italiano, che nel secondo tempo era deciso a schieralo in campo. Be, cosa che non è successa a causa della volontà del giocatore stesso, che ha declinato l'offerta dell'allenatore viola usando la non piena condizione fisica come giustificazione. Scelta che, ovviamente, ha fatto molto discutere. Partendo da quanto accaduto, ripercorriamo tutti i casi simili, scoprendo motivi diversi e particolari, ma con conseguenze sempre simili.

Jovic non sei solo, ma poi non è mai finita bene

Il gesto del serbo si unisce a tanti casi simili, che però non hanno conclusioni positive, anzi. Per quanto riguarda la Serie A, famoso è il caso che riguarda Diego Forlan. Inter-Atalanta, Ranieri sulla panchina di San Siro, chiama l'uruguaiano per farlo entrare al posto di Obi. Niente da fare, Forlan rifiuta a causa del...ruolo! Ritenuto non adatto alle sue caratteristiche. Ranieri elogerà la sincerità dell'esterno, ma l'avventura all'Inter non continuò in maniera esaltate. Anche Panucci è stato protagonista di due gesti simili, prima con Capello e poi con Spalletti, sempre con la maglia della Roma. Il difensore, a causa di una sua mancata partenza dal primo minuto, decise in entrambi i casi di rifiutare l'entrata in campo. Anche per lui, fu rottura con la propria società. All'estero fece clamore il caso di Diarra con il Real Madrid, che disse "no" alla scelta di Mourinho a causa dei solo 3 minuti al termine del match. Oppure, viene spesso ricordato, anche il comportamento di Tevez che non ascoltò Roberto Mancini ai tempi del Manchester City. In entrambi i casi, i rapporti tra i giocatori e i propri allenatori raggiunsero la rottura. Insomma, Luka Jovic non è stato l'unico e non sarà l'ultimo, ma la conseguenza della sua azione potrebbe non essere così leggera. Almeno guardando il passato. Adesso la palla passa a Italiano.

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