Il calcio non vive di ricordi
—Oggi però la storia è diversa e non è per nulla piacevole né raccontarla né sentirsela raccontare. Il riferimento, va da sé, è alla possibilità che l'argentino si trasferisca all'Atalanta. Un club che a molti fa venire l'orticaria soltanto a sentirlo nominare e che nessuno ha mai accettato di voler prendere a modello. Di più. Nessuno, a Firenze, ha mai accettato che si considerassero i nerazzurri concorrenti della Fiorentina. Giusto, se si guarda la storia. Ed è proprio questo il problema. Il paragone non ha nessun senso ma purtroppo il calcio non vive di ricordi ma di presente e per quanto faccia male in questo momento parliamo di due realtà lontane anni luce l'una dall'altra. Oggi l'Atalanta gioca la Champions, vince l'Europa League, fattura (molto) più dei viola e (dopo averti soffiato Zaniolo) può permettersi di venirti a chiedere il tuo giocatore più forte.
Si prova un'enorme tristezza a scriverlo o a dirlo, e viene da chiedersi che fine abbiamo fatto. Sembra incredibile insomma, ma oggi come oggi a nessuno (nemmeno il tifoso più illuso o ottimista) verrebbe in mente di credere che la Fiorentina possa presentarsi a Bergamo per chiedere ai Percassi uno dei loro titolari. Al massimo, questa Fiorentina, può sperare di avere una loro riserva (Musso) mentre un tempo era ovvio immaginare un giovane talento esploso in nerazzurro fare la strada verso Firenze. Basta pensare a Montolivo, o a Pazzini. Erano i due gioiellini più preziosi dell'Atalanta, e vennero qua. Altra vita, altro calcio. Soprattutto, altra Fiorentina.
Vedremo comunque cosa succederà. Vedremo se davvero Nico finirà in nerazzurro, se alla fine spunterà fuori un'offerta dall'estero (occhio all'Atletico Madrid) o se, e sinceramente io sarei sorpreso, non accadrà nulla di tutto questo e l'argentino resterà in viola. Dal mio punto di vista, il tema è sempre quello: non conta tanto chi parte, ma chi arriva. Certo viene il magone ripensando a tutta questa vicenda e ad una società diventata possibile preda di assalti (anche) per l'Atalanta. Però chissà. Magari a Rocco Commisso tornerà in mente tutto quello che ha detto sui nerazzurri (“io ci ho messo molto meno tempo di loro a centrare l'Europa”), avrà un sussulto d'orgoglio, e imporrà ai suoi dirigenti un clamoroso rilancio. Sarebbe bellissimo. Forse troppo, per credere che possa diventar vero...
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