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Nessuna sorpresa: Sarri a Firenze non si fa. Con il Cagliari partita vera

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La trasferta in terra sarda è importante non solo per chiudere la pratica dell'ottavo posto, ma anche per mantenere in alcuni elementi della rosa il ritmo partita, in vista della finale di Atene
Enzo Bucchioni Editorialista 

Le parole di Italiano e Sarri dette a poche ore ed a pochi chilometri di distanza hanno innescato un nuovo e infuocato dibattito sull’allenatore che verrà. Chi si prende? Dove andrà il tecnico viola? Domande che sono rimbalzate per tutto il giorno con poche certezze, tanti dubbi e due sole conferme. La prima: Sarri non siederà mai sulla panchina della Fiorentina. Almeno fino a quando deciderà Rocco Commisso. La seconda: Italiano e la società ora non hanno tempo per pensare e meno ancora per decidere, vogliono solo dedicare le energie alla finale di Atene, se ne riparlerà soltanto dopo il 29 maggio. Riparto da Sarri e mi scuso se lo scrivo per l’ennesima volta da quel sedici marzo quando Joe Barone mi racconto della decisione di separarsi da Italiano e mi disse che, tassativamente, Sarri non sarebbe rientrato nei nomi per la panchina viola. Le cose non sono cambiate, la società pensa allo stesso modo anche oggi. Le motivazioni vere le sanno loro, i protagonisti dell’incontro di una sera di quattro anni fa. Di sicuro non è finito benissimo, il feeling non è mai scattato. Non si sono presi a pelle, diciamo così. Non c’entrano i programmi tecnici, gli obiettivi o l’ingaggio. Ognuno di voi risponda a questa domanda: è legittimo o no? Credo che non si possa che rispondere sì, una società può ritenere un allenatore idoneo o meno. E lo ha pure detto chiaramente e più volte, non lo ha mai nascosto. A Firenze però non basta.

Nuovo allenatore, i nomi restano tre

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A Firenze c’è qualcuno che vorrebbe imporre alla Fiorentina l’allenatore di suo gradimento, meglio se amico. O almeno c’è chi ci prova. O non capiscono (anche) o fanno finta di non capire (quasi sempre). Dopo la legittima e giornalisticamente ineccepibile domanda fatta ieri a Sarri “Lei verrebbe alla Fiorentina?”, così s’è scatenata un’altra violenta polemica. Come se i Soliti Noti non sapessero quello che so io, non avessero avuto nel tempo conferme del “Sarri mai”. Pompano Sarri per fare polemica, sostengono che non è gradito perché ambizioso e la Fiorentina non lo è, perché vuole giocatori forti e la Fiorentina non vuol comprarli. Solita manfrina per mettere la famosa m…a nel famoso ventilatore e vedere se gli schizzi vanno sulla dirigenza viola. Oggi e in futuro ancora di più se l’allenatore non sarà gradito. A proposito, ma chi sarà? Come vi ho scritto, e non è cambiato nulla, gli incontri sono stati fatti, le idee sono chiare. Palladino è in pole, Aquilani resta in ballo, c’è stato un contatto con Pioli. Gilardino, invece, resterà al Genoa, non è mai stato al centro dello screening. La decisione sarà presa solo dopo il 29 quando sapremo se la Fiorentina giocherà l’Europa League o la Conference. Italiano farà più o meno la stessa cosa. Le proposte gli sono arrivate, dal Napoli, dall’estero, ma ha congelato tutto. Aspetta il 29 e il valzer degli allenatori con tante panchine che cambieranno. Attenti anche al Bologna e all’Atalanta se davvero Gasperini dovesse andare al Napoli. E il direttore sportivo? Stesso discorso. Il pole c’è Goretti della Reggiana, piace da tempo, il prestito di Bianco ha intensificato i rapporti positivi, i contatti ci sono stati, ma ne parleranno dopo Atene.


La spinta di Firenze verso la coppa

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A proposito e come previsto: il Popolo Viola è ancora una volta straordinario. Per l’esodo in Grecia biglietti ormai esauriti e già diecimila tagliandi staccati per la diretta nel maxischermo al Franchi. Roba da brividi, pensate a quanta energia spinge questa squadra. Da ieri Italiano ha cominciato a far vedere ai giocatori i filmati sull’Olympiacos che lui studia da tempo. Poi sono cominciate le esercitazioni in campo sui punti di forza dei greci (pressing e ripartenze sugli errori) e sulle debolezze (in difesa concedono). Il gruppo è attento, motivatissimo, tutti stanno bene di testa e di gambe. Ma Italiano non trascura Cagliari, giovedì sera vuole vincere per chiudere la pratica ottavo posto e intanto blindare la Conference League per il terzo anno consecutivo. Prevedo le solite rotazioni intelligenti, forse meno titolari rispetto al Napoli, ma dentro Belotti per riprendere ritmo, Bonaventura per la reattività, Mandragora che venerdì è subentrato. In difesa Ranieri. E poi Barak, Ikonè, Kayode, Parisi. Castrovilli non è in lista Uefa, in questo momento forse serve altro.

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