E' un tema fondamentale, questo, perché è attorno ad esso che ruota tutta l'estate viola. Programmazione, pianificazione, competenze, chiarezza di idee. Ci sono, all'interno del Viola Park, o si vive alla giornata? Il dubbio, almeno stando a quanto appena successo, è lecito. Certo sarebbe un guaio, perché c'è ancora tantissimo da fare e pensare di costruire una squadra competitiva vivendo in base alle possibilità del momento e senza un percorso (teorico) ben definito è sostanzialmente utopia. Si vedrà, ed il prossimo banco di prova da questo punto di vista sarà (l'eventuale) sostituzione di Nico Gonzalez.
E il centrocampo?
—Nel frattempo, resta da rifondare l'intero centrocampo. Erano (sono) due le primissime scelte: Locatelli e Cardoso. Il primo però per il momento ha fatto intendere di non considerare la Fiorentina una soluzione gradita mentre per il centrocampista del Betis è “solo” questione di soldi. Il club spagnolo infatti parte da una valutazione vicina ai 25 milioni e su queste basi i viola sono fuorigioco. E così torniamo al discorso di un paio di giorni fa. Pradè deve lavorare in autofinanziamento e non può aggredire un giocatore così caro finché non ha la certezza di poter rientrare. Non a caso si sta lavorando con forza per trovare una sistemazione ai vari Ikonè, Kouame, Amrabat, Nzola, Sabiri, Brekalo e compagnia. Più semplice, ed infatti è questa al momento l'ipotesi più concreta, pensare a profili tipo Lovric.
Una strada in salita
—La strada insomma è in salita e chi si aspettava (sulla base della famosa garanzia di “ambizione”) un mercato chissà quanto scoppiettante probabilmente ha già capito che non sarà così. Ciò significa che alla fine ne verrà una Fiorentina più debole e ridimensionata? No. Significa però che il compito è molto ma molto complesso e che tenere il passo della concorrenza sarà tremendamente difficile. La speranza, va da sé, è che tutte le perplessità espresse in queste righe vengano spazzate via dai fatti. Ad oggi però, sarebbe sbagliato far finta di nulla. Meglio stimolare fin da adesso la società, augurandosi che ci sia un sussulto d'orgoglio o, e ne saremmo felici, che abbiano già tutto ben chiaro in testa e che siano pronti a farci rimangiare ogni minimo dubbio.
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