Mateo Retegui si avvicina sempre di più alla Fiorentina. Daniele Pradè ha individuato nell'ex attaccante del Tigre il giocatore ideale per rilanciare la Fiorentina e soddisfare le richieste di Raffaele Palladino. L'argentino infatti viene da una stagione al Genoa caratterizzata da molti infortuni, con 7 gol in 29 presenze in campionato. Non sono numeri esaltanti, ma bastano per considerare Retegui già un flop?


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Mateo Retegui-Fiorentina, perché Firenze “storce” il naso?
Sui social e non solo, i tifosi della Fiorentina non sembrano molto soddisfatti di questa scelta. I motivi possono essere molti e nascere da ragioni completamente diverse. Ovviamente, questi due anni di attaccanti che hanno fallito l'appuntamento con il salto di qualità hanno minato non poco la fiducia nei confronti della società. E quindi, salvo nomi di calibro europeo, è difficile che i tifosi accolgano in maniera positiva questi tipi di giocatori. Inoltre, i 7 gol rappresentano un traguardo piuttosto discutibile, visto che in questi anni a Firenze non si sono visti attaccanti che hanno superato la doppia cifra con continuità. Questo però basta per giustificare lo scetticismo dei tifosi?
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La piazza di Firenze la conoscono tutti. Esigente al massimo, pronta a sostenere ma anche a contestare se necessario. Mateo Retegui troverà un pubblico pronto a sostenerlo, ma soltanto se vedrà impegno, costanza e soprattutto gol. Questa volta non basterà il sudore di Belotti o la "garra" di Beltran. Quest'anno serve un centravanti che porti quei gol che mancano da troppo tempo a Firenze. Detto ciò, è sbagliato considerare Retegui come un acquisto errato. L'italoargentino piaceva a Mancini, così come a Spalletti, e la sua convocazione in Nazionale ne è la dimostrazione. Ad oggi, insieme a Scamacca, è l'attaccante più promettente della Serie A. Inoltre, è giusto ricordare che la Fiorentina è una società dove i talenti possono e devono crescere. Il tutto e subito non ha mai portato a nulla. E si torna sempre al solito paragone: l'Atalanta o il Bologna non hanno mai preso giocatori già affermati, ma li hanno fatti crescere. E così dovrà fare la Fiorentina se vorrà tornare a giocare sui campi dell'Europa che conta.
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