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Così fa male

Manca un centesimo per fare un euro

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Le solite amnesie frenano la Fiorentina. Ma se i problemi li hanno Milan, Inter e Napoli, è legittimo che li abbia anche la squadra viola. Niente, comunque, è compromesso. E all'orizzonte c'è un mercoledì da leoni

Stefano Niccoli

Perdere fa male. Sempre. Figuriamoci se la sconfitta arriva a dieci secondi dal triplice fischio. E’ una domenica nera, nerissima per i tifosi della Fiorentina. Il ko contro il Sassuolo brucia, probabilmente più di altri perché il pareggio sembrava in cassaforte. Sarebbe stato un punto tanto bello in ottica classifica quanto insperato vista l’inferiorità numerica.

Il passo falso di Reggio Emilia non inficia la buona stagione disputata, fin qui, dalla squadra viola che ha giocato alla pari contro la compagine di Dionisi. L’obiettivo Europa è ancora a portata di mano, quindi è bene non demoralizzarsi, non fosse altro perché all’orizzonte c’è una sfida niente male contro la Juventus del “nemico” Dusan Vlahovic.

E’ giusto, però, non mettere in secondo piano gli errori emersi (anche) al Mapei Stadium. Se in fase offensiva la Fiorentina, spesso e volentieri, è propositiva e pericolosa, in quella difensiva le pecche sono evidenti. E non da ieri. La formazione gigliata, infatti, ha il vizio di lasciare troppi spazi agli avversari. Contro il Sassuolo, Biraghi & co. hanno condotto il gioco per larghi tratti della partita, ma allo stesso tempo hanno prestato il fianco alle ripartenze neroverdi. La parola chiave è equilibrio, “ingrediente” di cui ancora pecca la Fiorentina. Emblematico il secondo gol emiliano. Vero, l’azione del Sassuolo è stata di pregevole fattura, ma i gigliati non avrebbero dovuto lasciare tutta quella libertà – in quel momento cruciale del match – a Muldur, Berardi e Defrel. L’amnesia di Martinez Quarta è grave perché un difensore non può perdere la marcatura dell’attaccante nel cuore dell’area piccola a dieci secondi dalla fine.

Ma sulla sfida di ieri aleggia un “SE” grosso come una casa. Come sarebbe finita la partita, se Bonaventura non avesse perso la testa? Un giocatore della sua esperienza non può e non deve farsi espellere in quella maniera al 79’. Bene ha fatto Italiano a rimproverarlo nel post. Dieci cartellini rossi in campionato sono troppi perché in inferiorità numerica la squadra è costretta a spendere il doppio delle energie per raddrizzare le gare. La sensazione è che manchi sempre un centesimo per fare un euro. Ma se i problemi li hanno Milan, Inter e Napoli, è “legittimo” che li abbia anche la Fiorentina, in lotta per non retrocedere fino a un anno fa, non scordiamocelo.

Niente, comunque, è compromesso. I viola stanno compiendo un miracolo sportivo impensabile ai più alla vigilia della stagione. Ora la Juventus in Coppa Italia: the big wednesday.

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