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Ma Bonaventura lo meritava il rinnovo?

Ma Bonaventura lo meritava il rinnovo? - immagine 1
Giusto interrogarsi sull'addio, che oggi sembra scontato, di Giacomo Bonaventura
Filippo Caroli Redattore 

Nonostante l'ottimismo neanche troppo nascosto dei giorni appena passati, le strade di Giacomo Bonaventura e della Fiorentina sembrano destinate a separarsi definitivamente. Quelle in viola sono state quattro stagioni molto intense, e Jack, con la sue esperienza e il suo talento, è anche uno dei pochi giocatori in rosa che ha vissuto i momenti più sportivamente difficili della storia gigliata recente. Otto gol stagionale, svolgendo quasi tutti i ruoli del centrocampo, e quattro assist non sono bastati per convincere la dirigenza a scommettere ancora sul ragazzo di San Severino Marche che, fra poco più di una settimana, sarà libero di scegliere di spostarsi a parametro zero ovunque voglia. La domanda sorge quasi spontanea: ma Jack Bonaventura il rinnovo lo avrebbe meritato? Anche se solo di un anno?

È indubbio che la stagione dell'ex Atalanta sia stata buona, forse anche ottima. Insieme a Terracciano e Nico Gonzalez è il calciatore che ha offerto il miglior rendimento con maggiore costanza, soprattutto nei mesi iniziali della stagione, in cui ha letteralmente dispensato calcio. Poi probabilmente si è rotto qualcosa, anche con la piazza oltre che con la società. E i tifosi hanno mal digerito la sua presunta intenzione di andare alla Juventus nel corso del mercato di gennaio. A metterci il carico, poi, ci ha pensato la finale di Atene che, come con Nico Gonzalez, ha fatto cambiare valutazioni e giudizi anche a proposito del fantasista. Sul tavolo, poi, ci finisce anche una carta d'identità non proprio verde e le richieste di un contratto che, evidentemente, il club gigliato ha considerato fuori budget per un giocatore che non avrebbe offerto tutte le necessarie garanzie.


Eppure, si parla di cifre intorno al milione e mezzo di euro. Stipendio che percepiscono giocatori come Parisi, Nzola, Barak, Mandragora e che riscuoteva anche Yerry Mina. Cifre inferiori rispetto a quelle che la Fiorentina garantisce invece a Beltran o Ikoné, per esempio. Per di più, come detto, parliamo di uno degli elementi di maggior talento della rosa e, non trascurabile, l'uomo con più esperienza dello spogliatoio. E quelli bravi, a modestissimo parere di chi vi scrive, è sempre meglio averli che non averli. Di contro, ci sono tutte le valutazioni, legittime, di società e alleanatore. Ed è assolutamente giusto che se la dirigenza ha individuato una strada la segua fino in fondo, indipendentemente da quelle che sono le opinioni della piazza. Poi, il nodo è sempre lo stesso: non è chi si vende (o chi si svincola) ma come si sostituisce. E nella storia recente la Fiorentina ha avuto qualche difficoltà in questo senso. Daniele Pradè è chiamato a rispondere anche a questa sfida.

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