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L’ipotesi Depay, tanti punti interrogativi: la rischio ad una sola condizione

Matteo Magrini l'imbucata
Il consueto editoriale di Matteo Magrini sempre e solo su Violanews.com. Questa volta il tema è un grande nome per il mercato della Fiorentina: Memphis Depay
Matteo Magrini

Il nome, così come l'idea, è di quelle affascinanti. Il punto è: Memphis Depay sarebbe l'uomo giusto per la Fiorentina? La risposta, se uno prendesse in considerazione solo e soltanto la caratura del calciatore e la dimensione (nessuno si offenda, please) dei viola sarebbe a dir poco scontata. Ovviamente sì. Del resto stiamo parlando di uno che in carriera ha giocato soltanto in top club: Psv, Lione, Manchester United, Barcellona e Atletico Madrid. Dura insomma sostenere che non sia “da Fiorentina”.

Eppure, almeno per quanto mi riguarda, non sono così convinto. Sia chiaro. Il valore dell'olandese è fuori discussione e se consideriamo chi ha fatto il centravanti a Firenze negli ultimi due anni e mezzo il salto in alto sarebbe evidente. Però....proprio non riesco ad esser sicuro che sarebbe un affare. Per diversi motivi. Il primo: abbiamo già visto quanto e quale sia il rischio di prendere campioni (o presunti tali) arrivati un po' in là con gli anni o, comunque, giunti a quel punto della carriera nel quale restano sostanzialmente due sole alternative: scendere di livello, o pensare soltanto ai soldi. Mi sbaglierò, tanto per stare sul caso che ci interessa, ma ho la sensazione che Depay sia esattamente a quel bivio. Mi pare difficile infatti che possa pensare di trasferirsi in qualche squadra più forte e ambiziosa dell'Altetico Madrid e non a caso in queste settimane è stato accostato a società meno prestigiose (tipo la Fiorentina) o a realtà arabe e simili.


La situazione insomma è abbastanza simile (anche se non identica) a quelle di Ribery e Jovic. Un fuoriclasse totale sbarcato a Firenze a fine carriera e un (presunto) grande giocatore che da queste parti avrebbe dovuto rilanciarsi. Com'è andata, si sa. Del resto, in casi come questi, il rischio è che il calciatore in questioni veda la Fiorentina come un passo indietro e che non si presenti con le giuste motivazioni. Personalmente insomma, preferirei puntare su un ragazzo in ascesa. Non un ragazzino, per capirsi, ma uno che abbia fame di emergere e che veda nella maglia viola quella giusta per diventare grande. Anche perché, ma capisco che la pretesa sia forse eccessiva, mi piacerebbe vedere in questo mercato anche un po' di programmazione e di proiezione verso il futuro. Per carità. Se poi esistesse davvero una trattativa e parlando con Depay Pradè e gli altri dirigenti percepissero la giusta motivazione, allora si potrebbe anche “rischiare”.

Ad una condizione, però. Che insieme all'olandese arrivasse anche un altro centravanti. Un giovane che abbia già dimostrato qualcosa e che possa alternarsi con l'olandese. Uno come Lucca, per esempio. Reduce da una buona stagione a Udine e atteso da una stagione fondamentale nel suo personalissimo percorso di crescita. Ecco. Allora si, mi potrei convincere della bontà dell'opzione Depay. Certo, non stiamo parlando esattamente di uno “spacca reti” (altro motivo per avere dei dubbi) visto che in carriera ha superato quota 15 in campionato soltanto in tre occasioni: nel 2014/2015 in Olanda (22 reti), nel 2017/2018 con il Lione (19 centri in Ligue 1) e nel 2020/2021 (20 gol) sempre in Francia. Da quel momento invece, a parte i 12 gol col Barcellonanel 2022, lo score si è fatto decisamente più povero.

Per questo, ma più che altro per quello che spiegavo prima, non riesco a rispondere con un “sì” convinto a chi mi chiede se lo porterei a Firenze. Ripeto. La tentazione è comprensibile, così come la convinzione di chi pensa che per la Fiorentina sarebbe un (graditissimo) lusso. Si vedrà. Intanto registro con piacere che ai viola vengano accostati (anche) nomi di primo piano. Significa, se non altro, che l'intenzione è puntare in alto.

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