In vista della gara della Fiorentina di giovedì alle 21 al Tynecastle di Edimburgo contro l’Heart of Midlothian in Conference League, Violanews ha intervistato Simone Galeotti, autore dei libri British Corner (2013) e Celts (2014, Urbone Publishing), collaboratore di alcuni siti e tra i fondatori della piattaforma Rule Britannia forum.
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L’esperto a VN: “Hearts battibili, ma serve segnare per primi”
“Quello scozzese è l’ultimo campionato britannico rimasto con un calcio vecchio stile” – esordisce Galeotti – “Ormai la Premier League è un circo, una roba patinata a uso della tv, è sparita la working class dagli spalti. Per me la Scozia rimane un’isola felice, coi soliti vecchi cross per la torre in area. Un campionato di bassa lega ma per me divertente, anche per la tipologia degli stadi, un qualcosa ancorato a crismi di venti-trent’anni fa, quindi continuo a seguirlo”.
Che partita sarà?
“Vista la condizione attuale della Fiorentina, non mi aspetto una partita così semplice per i viola come si presentava sulla carta in sede di sorteggio. In Premiership gli Hearts hanno perso 4 a 0 in casa coi Rangers ma il campionato, a dodici squadre con una sorta di play off e play out, è fagocitato dalle due squadre di Glasgow. Possono comunque ambire al terzo posto. In Conference sono secondi nel girone avendo vinto contro il Rigas e perso contro l’Istanbul Başakşehir”.
Che squadra schiererà Robbie Neilson?
“L’allenatore è tra l’altro un ex giocatore degli Hearts che non è il nome ma una sorta di semplificazione di Heart of Midlothian. I soci fondatori presero il nome da una sala da ballo che frequentavano, vicino a una strada, dove c’è un mosaico a forma di cuore, che porta al castello di Edimburgo. Nelle ultime partite di coppa Neilson ha utilizzato il 3-4-3 ma credo che contro la Fiorentina giocherà con il 5-3-2”.
Quali sono gli elementi di spicco?
“Lawrence Shankland, 4 reti in campionato, un attaccante robusto, bravo nel cercarsi gli spazi in area, un po’ irascibile. Barrie McKay, esterno sinistro offensivo, veloce e tecnico, in passato ai Rangers e al Nottingham Forest. L’australiano Cammy Devlin, centrocampista, un lottatore con tiro da fuori area. Icona della squadra è il portiere Craig Gordon che è un simbolo per gli Hearts ma anche per il Celtic dove è stato sei anni, qualche infortunio al ginocchio ma con oltre settanta presenze in Nazionale, è prossimo ai quarant’anni ma sa ancora come muoversi e fare muovere il reparto arretrato, non so se giocherà data l’età e le molte partite in programma anche in Scozia”.
Come è il loro pubblico?
“Lo Stadio Tynecastle da ventimila posti non è enorme, ma il pubblico si trova a ridosso del campo. Ci sarà il sold out. I tifosi sono per la maggior parte protestanti, a differenza dei concittadini dell’Hibernian cattolici, che hanno lo stadio vicino al porto dove hanno girato il film Trainspotting. Vicino al Tynecastle c’è il Murrayfield, lo stadio del rugby. Il Tynecastle non è il Celtic Park col you’ll never walk alone né l’Ibrox con i cori dei Rangers, però è uno stadio che spinge e lo farà se la squadra si proporrà avanti, le basta anche un calcio d’angolo”.
Un consiglio a Italiano?
“Che la Fiorentina abbia un approccio attento. È una partita da vincere obbligatoriamente ma da non sottovalutare. Per i viola sarà meglio non accendere gli animi. Gli Hearts sono battibili, ma vanno battuti”.
Un pronostico?
“Se la Fiorentina passa in vantaggio e impone il suo gioco, non dovrebbero esserci problemi. Ma io dico 1 a 1, perché temo che per la Fiorentina questo non sia un buon momento”.
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