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Le Vostre prime volte: Storia di una grande passione Viola, nata per caso 65 anni fa

Roma-Fiorentina 1-2, stagione 1968/1969

Redazione VN

Era quello che speravamo: la nostra idea sta avendo un bel seguito, e ci piace molto leggere le vostre esperienze ed i vostri ricordi. Quasi ogni giorno vi terremo compagnia con un racconto, nostro o vostro che sia, ma non è finita qui, perché abbiamo in cantiere altre idee.

Potrete prendere la parola (la penna, in questo caso) anche voi: basterà inviare una mail all’indirizzo [email protected]

Adesso, intanto, è la (prima) volta di Antonio: Roma-Fiorentina 1-2, stagione 1968/1969

Il mio amore per la Fiorentina non saprei nemmeno come sia nato. Avevo 6 anni ed abitavo in un paese abbastanza grande ma pur sempre un paese, nella provincia di Viterbo. A rigor di logica sarei dovuto essere un tifoso della Lazio, squadra largamente più tifata nel paese e persino mio padre, non un grande tifoso, le poche volte che faceva riferimento al calcio non nascondeva le sue simpatie per quella Lazio di Muccinelli e del biondissimo Selmosson.

Nel Natale del ’55 mio padre acquistò una delle prime TV di tutto il circondario. A quei tempi, chi ha all’incirca la mia età se lo ricorderà, l’unico momento di sport in TV avveniva dopo il telegiornale (c’era un unico canale e un unico telegiornale) delle ore 20, di solito come notizia breve e solo raramente con servizi filmati ma…….sia le notizie di calcio che quei pochi filmati parlavano soltanto di Fiorentina, di Bernardini, di Cervato, di Julinho, Montuori e il mitico “Pecos Bill” Virgili. Fu l’anno del primo scudetto Viola che vinse a mani basse. Negli anni seguenti in quei 3 o 4 minuti di sport dopo il telegiornale delle 20, la musica non cambiò poiché la Fiorentina non vinse scudetti ma fu rapinata a Madrid nella finale della Coppa dei Campioni e per ben 4 anni si classificò seconda. Non potei non innamorarmi di questa squadra con la maglia viola e lo scudetto con il giglio dentro un rombo.

Passarono anni prima che la potei ammirare dal vivo ma il mio amore per lei non solo era aumentato ma era diventata una malattia.

Era una splendida giornata di settembre di quell’anno che, ancora non lo sapevo, fu non meraviglioso, DI PIU’: il 1968. La mia famiglia si era trasferita a Roma nel 1960 e da allora la mia fede viola aveva battagliato con truppe di tifosi giallorosse e biancazzurre ma uscendone poche volte sconfitto perché la Viola di quei tempi era molto più forte di entrambi le squadre capitoline. Come dicevo era una bella giornata di settembre e iniziava il campionato di serie A. I miei amici erano eccitati dal fatto che stava iniziando la “Stirpe del Mago”, cioè la Roma aveva preso come allenatore il “Mago” Helenio Herrera, reduce dai successi in Italia e all’estero con l’Inter di Angelo Moratti. Guidati da questa eccitazione vollero andare allo stadio per quella prima partita di campionato e vollero portare anche me. Io accettai di buon grado ma volli porre un’unica condizione: andare in curva Nord.

Inizia la partita e non passa nemmeno un minuto che la Roma segna proprio nella porta quella più vicina a dove sedevo io e segna con il povero Taccola (morirà a Cagliari nel marzo di quello stesso campionato a 25 anni). Vi lascio immaginare il mio stato d’animo ma col proseguo della partita mi confortava il fatto che la Viola non subiva anzi, reagiva già nel primo tempo mettendo in difficoltà i giallorossi e prendendo una traversa con Rizzo.

Il secondo tempo fu una apoteosi viola con le reti di Amarildo prima e di Maraschi a 5 minuti dalla fine, anche questi gol nella porta della curva Nord. Ricordo che impiegammo oltre due ore per tornare a casa e furono due ore di sfottò continui ai miei più che delusi amici. 33 partite dopo la Viola vinse il suo secondo scudetto.

Lo so cosa starà pensando qualcuno: perché non vai più spesso allo stadio a vedere la Fiorentina? L’ho fatto, credetemi, ho visto molte volte la Viola all’Artemio Franchi (almeno 30/40 volte in vari anni) e all’Olimpico dove ho visto la Viola conquistare una Coppa Italia sul Milan ma dove l’ho veduta anche perdere 8 a 2 con la Lazio nel campionato 1994/95. Da un paio di anni mi dico che devo smettere di guardare la Viola ma poi il giorno della partita inizio a friggere dalla mattina e proprio non ce la faccio a non guardarla (purtroppo) in TV.

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