6 alla sincerità di Pioli. In Sardegna non presenta non presenta una Fiorentina brillante. Ci sta, considerando che è agosto e che meno di 72 ore prima aveva giocato un'altra partita. Poteva scegliere altri interpreti? Forse sì vista anche la serataccia di Ndour. In sala stampa però non sbaglia nulla: ammette che il pareggio è giusto, non mette pressione alla società per gli ultimi giorni di mercato e lancia un messaggio al poco brillante Ranieri. Nessuno, neppure il capitano, è titolare per diritto divino.
7 alla telefonata di Mandragora. Ha passato un'estate complicata per le troppe voci relative al mancato rinnovo e per colpa di alcuni problemi fisici. Al rientro, è ripartito come aveva finito. Segnando. E la consueta mano all'orecchio per esultare, oltre che essere la consueta dolce dedica alla figlia Ginevra, stavolta può anche avere un altro significato nei confronti della società: parliamoci e mettiamoci d'accordo.
7,5 al look total black di Pisacane. A vederlo sembra ancora un calciatore con quei tatuaggi che gli spuntano da maglietta e pantaloni. Neri come le scarpe che indossa per il suo esordio su una panchina di serie A. Rivelerà di essersi emozionato molto ma l'impressione è che i dirigenti sardi abbiano scelto bene per il dopo Nicola. Il Cagliari è già in buona condizione e, soprattutto, tra allenatore e giocatori pare esserci l'alchimia giusta.
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