Proprio su Palladino, come lo stai vedendo in una realtà con più pressioni rispetto a Monza?
"Deve farsi le ossa e deve continuare a lavorare. So che ha uno staff preparato, ne conosco tanti. Non credere che a Monza con Berlusconi quando era in vita, e con Galliani ci siano meno pressioni. Ha dimostrato di poterci stare e fare bene, sono convinto che la strada di Palladino è quella giusta"
Il protagonista di domenica è stato De Gea. Pensavi che l'anno di stop potesse penalizzarlo molto?
"Non è tanto l'anno di stop, è vero che pesa, ma se stai fermo a 20 anni è una cosa, se stai fermo sopra i 30 è un altro discorso. Quando tu fai 12 anni al Manchester, stai un anno fermo, e poi vai in una squadra di un livello diverso può mancarti qualcosa. Inconsciamente pensavo che potesse essere un po' arrivato alla fine, che non avesse più tanti stimoli"
In passato hai detto che la chiave sui rigori è lo studio. Si può migliorare con l'età su questo fondamentale?
"Torniamo al discorso di prima, servono gli stimoli, con quelli si può migliorare, te lo garantisco. Chiaro che l'esperienza aiuta, sono tante le cose che ti possono servire. Lo studio però è alla base di tutto. Parare un rigore è sempre difficile, siamo a 11 metri e la porta è grande. Io avuto la fortuna di pararlo al numero uno al mondo (Cristiano Ronaldo n.d.r) però anche pararne due in una partita non è da tutti. Non ci sono mai riuscito purtroppo. Io ricordo bene quando Marchetti ne parò due al Carpi, perché con quelle due parate noi del Palermo ci salvammo. lo ricordo molto bene"
Restando sui portieri, quanto è difficile gestire un secondo come Terracciano, dopo tanti anni fatti da titolare?
"Io dico sempre che il campo decide, c'è quel rettangolo verde che conta. Quando davanti ha te hai uno più bravo devi cercare di rubargli più segreti possibili, dare il 200% e farti trovare pronto alla prima occasione. Poi mi dispiace per Terracciano perché gli ultimi 2 anni ha dimostrato di essere un portiere di assoluto livello. Ma quando hai uno come De Gea diventa complicato, però conoscendo Palladino e considerando che la stagione è lunga, sono convinto che troverà i suoi spazi"
In conclusione, la Fiorentina può arrivare nelle prime 7?
"Direi proprio di sì, con la squadra che ha sicuramente può dimostrare tanto. Poi una squadra come la Fiorentina deve stare attaccata alle big, per poter poi togliersi diverse soddisfazioni al primo passo falso di una delle prime, come capitato al Bologna lo scorso anno"
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