Quella famigerata tripletta
—Dia la Salernitana non lo scopre certo dal nulla. Arriva in Italia come un vero colpo da top, dopo aver conquistato e disputato una semifinale di Champions col Villareal. A Salerno poi l'esplosione, fino agli infiniti diverbi societari che lo hanno portato quest'anno a Roma.
Contestualizzando quella sfida del maggio 2023, all'Arechi si presenta la Fiorentina di Italiano col suo modo classico di approcciare una sfida del genere. Aggressione alta, possesso palla (54% in quell'occasione) e gestione dei tempi di gioco. L'aggressione c'è stata, il possesso, numeri alla mano, pure, ma è mancata la gestione dei tempi di gioco. Chi ha rovinato la festa? Proprio Boulaye Dia. I suoi inserimenti dietro la linea alta della Fiorentina sono imprendibili. Quarta e Dodo giocano alto, dietro restano Igor e Biraghi che non riescono, in quell'occasione mai a contenere e anticipare i movimenti dell'attaccante senegalese.
I primi due gol sono una fotocopia. Palla "innocua" laterale sulla fascia destra della Fiorentina (di competenza di Dodo), scatto alle spalle di Igor, uno contro uno con Biraghi, sterzata e palla sul primo palo (dopo Bergamo, possiamo pure dire 'alla Lookman'). La terza rete arriva su calcio di rigore.
Il passato insegnerà qualcosa?
—Domenica Dia affronterà una Fiorentina certamente diversa. Il gioco di Palladino è forse più attendista rispetto a quello di Italiano (dunque sulla carta meno spazi alle spalle della difesa). Ma facendo un leggero paragone, notate qualcosa di diverso rispetto a gol di Lookman di domenica scorsa?
Alla fine siamo sempre lì. Linea difensiva scoperta e scomposta (ancora sempre sulla parte destra di competenza viola), uno contro uno, sterzata e palla sul primo palo.
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