Appena 18 partite dall'inizio, un infortunio di difficile gestione in autunno, quando una chiamata in Nazionale Under 21 ha di fatto rovinato un inizio di stagione sprint come quello di tutto l'Empoli, un gennaio tribolato sul mercato. Jacopo Fazzini non ricorderà certo il 2024/25 come il suo anno più fortunato, ma sicuramente è quello in cui è cresciuto di più come professionista. Innanzitutto perché per poco i toscani non hanno raggiunto una salvezza che era diventata insperabile grazie ai gol del classe 2003 di Massa, 4 più 1 assist nelle ultime 6 gare di campionato tra cui quella persa 2-1 in casa della Fiorentina. Altri due in Coppa Italia, percorso pazzo chiuso in semifinale. E poi perché è proprio quando si riesce a rialzarsi che si torna più forti.


Quantità e qualità
“Può arrivare ai livelli di Frattesi e Barella”: perché la Fiorentina vuole Fazzini
Fazzini dunque strizza l'occhio alla Fiorentina, e allora vogliamo capire che tipo di giocatore è e come si potrebbe collocare negli schemi viola. Avrebbe a che fare con il mancato riscatto di Gudmundsson? Beh, probabile, si parla di due giocatori che sono abituati a gravitare in zona offensiva, ma in realtà la heatmap di Fazzini fornitaci da Sofascore ci dipinge un trequartista molto più "centrocampista", meno attaccante (poco più di 2 tocchi in area avversaria in media a partita), spesso attivo sulla sinistra per sfruttare il destro a piede invertito.
Nel 4-2-3-1 tanto caro a Stefano Pioli negli ultimi anni, tanto Gudmundsson (più a suo agio nel 3-5-2) quanto Fazzini non troverebbero insomma la collocazione in cui hanno fatto le cose migliori. Il numero 10 dell'Empoli, infatti, in stagione ha ricoperto uno dei due ruoli alle spalle della punta, spesso quello di sinistra, mentre prima, quando ancora Tommaso Baldanzi vestiva la maglia dell'Empoli prima del trasferimento alla Roma, faceva la mezzala. Così ne parlava l'allora allenatore azzurro Paolo Zanetti, oggi al Verona:
Fazzini è un giocatore del quale parliamo poco ma che sta facendo una crescita straordinaria. Stiamo lavorando sugli inserimenti delle mezz’ali. Credo che il giocatore più forte d’Italia dal punto di vista degli inserimenti in questo momento sia Frattesi, insieme a Barella. Noi possiamo creare questi tipi di giocatori e Fazzini da questo punto di vista è un giocatore che in prospettiva può raggiungere quei livelli. L’inserimento spesso non è solo una dote innata ma è qualcosa che cresce con la voglia di buttarsi dentro, con la fatica. Credo sia più volontà che dote.
Quindi l'acquisto di Fazzini rimarrebbe nel solco di uno schieramento con le mezzali, com'è stato il 3-5-2 adottato da Palladino nella seconda parte di stagione. Qui però ci fermiamo, perché le valutazioni tattiche spetteranno a Stefano Pioli, al timone della Fiorentina ufficialmente dall'inizio di luglio, e solo in caso di concretizzazione di questa pista di mercato. Intanto potremo vedere Fazzini indossare almeno un'altra volta un altro azzurro, quello della Nazionale italiana Under 21 impegnata agli Europei di categoria in Slovacchia, ai quarti di finale contro la Germania domenica alle ore 21. Potremo concentrarci su di lui e apprezzarne le qualità, che - attenzione - non sono solo tecniche. Così Roberto D'Aversa, allenatore dell'Empoli nella stagione appena conclusa, nel novembre 2024:
Deve incattivirsi perché è abituato a determinare, si piace molto nel mandare in porta i compagni ma deve incattivirsi. Fazzini fisicamente è un top: rapido e resistente, è veramente raro per quelli del suo ruolo e con la sua tecnica. Ha potenziale aerobico, può durare durante i novanta minuti senza perdere qualità. Deve essere più “brutto”.
I gol, anche sporchi, sono arrivati, anche se non sono bastati a salvare l'Empoli. Ma probabilmente basteranno a farlo rimanere in Serie A, e, probabilmente, in Toscana.
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