Il mercato della Fiorentina è in ritardo? Vero, ma tutte le colpe non possono essere date solo e soltanto al d.s. della Viola
Eccolo lì. Puntuale, scontato, annunciato. Del resto, come si può vivere senza un (facile) bersaglio che si prenda per tutti insulti, critiche, malcontento, “schiaffoni”. Chiamiamolo pure parafulmine, tanto per intendersi. Un ruolo ricoperto fino a pochi mesi fa da Vincenzo Italiano e che come ampiamente prevedibile (in attesa di prendersela magari con Palladino) è passato immediatamente sulle spalle di Daniele Pradè. Per carità. Il direttore sportivo avrà sicuramente le sue responsabilità per un mercato che è oggettivamente in ritardo. Il rischio però, è di guardare il dito invece che la luna. Perché è vero, il diesse avrà tentennato troppo in certe occasioni o si farà fatto sorprendere da imprevisti che un dirigente di alto livello dovrebbe sempre mettere in conto. La domanda è: sarebbe successo lo stesso se avesse avuto un budget minimamente accettabile? Avrebbe fatto saltare (se sarà così) l'affare Tessmann per 2 milioni di commissione? E ancora. Avrebbe rischiato di perdere Gudmundsson (alla fine arriverà, salvo sorprese) se avesse potuto prenderlo senza aver la certezza di aver prima trovato un accordo per la cessione di Nico Gonzalez? Le risposte, almeno per quanto mi riguarda, sono abbastanza semplici.
"Vendere per comprare", sempre più difficile
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E' sicuramente vero che la politica dell'attesa e della pazienza porta con sé sempre grandissimi rischi ma è altrettanto ovvio che in una situazione del genere sia probabilmente l'unica possibile e comunque, vedi Colpani, capita anche che porti a centrare un obiettivo alle proprie condizioni. Condizioni, ed è questo il vero nodo della questione, che si possono sintetizzare in pochissime parole: fare mercato a costo zero. Quello che esce, deve necessariamente rientrare. E' stato così negli ultimi anni e, vedrete, sarà così anche quest'anno. Mi si dirà: ci può stare, del resto ormai funziona così per quasi tutte le squadre italiane e sta alla bravura di ogni club riuscire a rinforzarsi sfruttando quello che viene chiamato “player trading”. L'Atalanta, per esempio, lo fa con incredibile successo ormai da anni. La stessa Juventus, quest'estate, sta facendo esattamente questo: vende, e poi reinveste. Il problema, un grossissimo problema, è che a Fiorentina non ha quasi più niente di vendere. Ne abbiamo parlato tante volte, e sinceramente fatico a darne la colpa a Daniele Pradè. O c'è qualcuno che pensa che negli ultimi anni le abbia fatte lui le scelte sul mercato?