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L'imbucata

Pioli l’uomo ideale, anche per Kean e Gud. Perdere il 10 sarebbe un vero peccato

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La Fiorentina ha deciso: per l'islandese serve riformulare l'operazione, i 17 milioni per il suo riscatto non verranno investiti
Matteo Magrini

Aspettando Pioli... Tante altre domande aleggiano nell'aria. Che farà Kean? Si farà tentare dai diavoli dello United o resterà in viola? E per Dodò, davvero non c'è più niente da fare e si tratta solo di aspettare solo un'offerta all'altezza? E ancora. Gosens è davvero così sicuro di rimanere o davanti ad un'eventuale chiamata di Gasperini la storia potrebbe cambiare? Soprattutto, andando in ordine di tempo (ma non solo): che ne sarà di Gudmundsson? Ecco, allenatore a parte, il primo, vero ed enorme nodo da sciogliere. Premessa: il ragazzo quest'anno ha lasciato parecchio a desiderare dal punto di vista dell'atteggiamento. Perché è vero, Palladino non ha fatto praticamente nulla per esaltarne le qualità e ha proposto un'idea (chiamiamola così) di calcio che niente ha a che vedere con le qualità e le caratteristiche del 10. In fondo, pur non condividendolo, posso capire il pensiero dell'ex mister: “Ho trovato una formula che funziona e che esalta il centravanti, perché dovrei cambiare?”.

Un progetto (anche) per Gud

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Giusto, ma fino ad un certo punto. Kean, infatti, ha sicuramente bisogno di tanto spazio attorno a sé per liberare tutti i cavalli del suo motore, ma non è scritto da nessuna parte che gli si possa o potesse portare il pallone soltanto con lanci di 30 o 40 metri ignorando totalmente chiunque stesse tra lui e la difesa. L'importante è raggiungerlo rapidamente, senza ingolfare gli spazi. Per farla breve: Kean soffrirebbe un calcio fatto di palleggio, ma una squadra aggressiva in avanti, capace di recuperare rapidamente palla e di aggredire in verticale (calcio che Pioli ha proposto al Milan) lo potrebbe comunque esaltare. Ecco. In un progetto del genere, starebbe benissimo anche uno come Gud. Provate a chiudere gli occhi ed a immaginare una pressione offensiva, un possesso recuperato e l'immediata ricerca dell'area avversaria affidata alla qualità dell'ex Genoa e alla forza di Moise.

Tanta roba, no? Certo, da parte sua dovrebbe metterci del suo e, magari, non girare a mezzo gas alle prime difficoltà. Non è così, che si comporta un campione. Anzi. Un campione nei momenti difficili dà di più, non di meno. Sarebbe importante parlarci insomma e, perché no, fargli avere un confronto con chi lo dovrà allenare. Uno tra l'altro, l'unico fino ad oggi, capace di gestire e di far pedalare anche Leao. Un potenziale fuoriclasse, ma che senza Pioli non si è più espresso a certi livelli.

Niente riscatto

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Il problema, almeno stando a quanto emerso negli ultimi giorni, è che la Fiorentina non ha nessuna intenzione di spendere i 17 milioni necessari per riscattarlo. E quindi? E quindi (il termine scadrà il 18 giugno) o i viola trovano un nuovo accordo col Genoa (difficile, perché i rossoblù hanno già altre proposte in mano) oppure Gud tornerà nel capoluogo ligure e poi chissà. Magari, finirà a qualche diretta concorrente dei viola. L'Atalanta per esempio, si sarebbe già fatta avanti. Quello che chiedo e mi chiedo è: ma davvero si può e si vuole rinunciare a un talento del genere? Soprattutto: con quei 17 milioni, sempre che si abbia voglia di dirottare quei soldi altrove, si può puntare a qualcuno di meglio? Forse sì, ma ci vogliono grandi competenze e straordinario intuito. Sempre che non sia Pioli stesso a dire chiaramente ai dirigenti di non volerne sapere dell'islandese. Possibile, per carità, ma conoscendo il mister mi sembrerebbe come minimo curioso.