- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
esclusive
Pioli, Dodo ti ascolta: botta e risposta in pochi giorni, ora cambia il futuro?
"È bravissimo e simpaticissimo. È molto dentro al lavoro e dentro al gruppo. Lo vorrei ancora più efficace in fase offensiva. Lui dice che ha fatto tanti assist, ma io vorrei che facesse più gol. È uno dei pochi che poteva reggere, comunque, la gamba di giocatori come Leao."
Con queste parole, Stefano Pioli mette immediatamente Dodò al centro del suo nuovo progetto a tinte viola. Non come oggetto di mercato, ma come pedina tecnica su cui costruire. Il brasiliano, reduce da mesi di voci su un possibile addio, sembra aver raccolto il messaggio. E lo ha fatto nel modo più diretto possibile: sul campo.
Nel ritiro al Viola Park, il terzino è stato uno dei più brillanti. Nella seduta di venerdì ha subito segnato quattro gol: uno in partitella e tre durante esercizi specifici. Un dettaglio? Forse. Ma in un periodo storico in cui i terzini sono sempre più determinanti in zona offensiva, dal "vecchio" Theo Hernandez, a Hakimi, passando per Dumfries e AlphonsoDavies, l’indicazione non va sottovalutata.
La stagione scorsa, Dodò ha chiuso con (solo) 6 assist complessivi in 3852 minuti complessivi, senza, dunque, riuscire ad imporsi con continuità nella metà campo avversaria. È proprio lì che Pioli vuole spingerlo. "L’ho trovato benissimo, è molto forte. Ci contiamo in modo assoluto. Lo vedo dentro al gruppo", ha ribadito il tecnico emiliano. Una chiave chiara: Pioli non cerca solo un laterale che accompagni, ma un’arma da sfruttare nei 30 metri finali.
Nel frattempo, l’approccio mentale del giocatore è cambiato. Lo si è capito anche alla serata di gala del Viola Carpet: "Sono sempre carico e col sorriso. Sono tornato ancora più motivato, soprattutto dopo che Kean mi ha pagato la vacanza – grazie, fratello! Mi mancavano tutti: le squadre, i compagni. Ora dobbiamo ritrovare la voglia per affrontare una grande stagione". Nessun segnale di distacco, nessuna allusione a mal di pancia. Un cambio di rotta rispetto alle scorse settimane, in cui Dodò era stato al centro di un potenziale addio e considerato, anche internamente, un possibile separato in casa.
A oggi, offerte concrete non ne sono arrivate, e la Fiorentina resta fiduciosa sulla possibilità di lavorare a un rinnovo oltre la scadenza attuale del 2027. Un’apertura che fa il paio con i segnali positivi sul campo e con l’atteggiamento mostrato fin dai primi giorni di ritiro. In un’estate in cui tanti club stanno muovendosi sul mercato dei laterali — l’Inter ha blindato Dumfries dopo la scadenza della clausola il 15 luglio, e ha chiuso per Luis Henrique; la Juve riflette su Costa e Weah, in uscita verso Sporting e Marsiglia. Dodò resta un profilo sul taccuino dei bianconeri, ma con un contesto oggi radicalmente diverso.
Pioli vuole tenerlo e trasformarlo. E per farlo, prima del mercato, serve ciò che si è visto fin da subito: una risposta tecnica e mentale. Le prime scintille sono arrivate. Ora serve accendere il fuoco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA