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Piccoli e Kean insieme: tutte le soluzioni per far coesistere le due torri

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 
Moise Kean e Roberto Piccoli, la nuova coppia viola. Pioli dovrà farli coesistere, per regalarsi una Fiorentina spericolata

Come nelle migliori pellicole, il colpo di scena in casa viola è arrivato. Non che Roberto Piccoli fosse un nome a sorpresa, anzi, l'attaccante ex Atalanta era da settimane nel taccuino di Daniele Pradè. L'opzione Piccoli però sembrava rimanere circoscritta alla cessione di Moise Kean, e per questo dopo il 15 luglio il nome di Piccoli aveva perso quota. Poi il ritorno di fiamma, con la dirigenza che ha accontentato Stefano Pioli, e così Roberto Piccoli arriverà a Firenze. Andrà a comporre una coppia di big men, con Moise Kean. Ma i due come verranno utilizzati da Pioli? Andiamo a scoprirlo

Il tridente

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In molti si stanno chiedendo come Roberto Piccoli potrebbe inserirsi nella viola. Certamente l'ipotesi che arrivi in Toscana per fare la riserva di lusso, è utopistica. Dopo tutto siamo nell'anno del Mondiale, Piccoli vuole giocarsi le sue occasioni, e soprattutto risulta difficile credere che la Fiorentina spenda quasi 30 milioni per un'alternativa. Quindi la coesistenza con Moise Kean sarà un tema centrale nella stagione gigliata. Pioli nelle amichevoli estive ha spesso utilizzati il tridente, composto da Kean, Dzeko e Gudmundsson. In Slovacchia però ha virato su un classico 3-5-2, con la coppia italo-islandese. Un tridente con i due sopracitati e Piccoli sarebbe chiaramente un all-in, che garantirebbe un peso offensivo non indifferente, ma anche dei rischi. Dopotutto pochissime squadre schierano due punte pesanti, con un numero 10 alle proprie spalle. Reggere difensivamente il carico non sarebbe semplice, vista la mediana che Pioli ha in testa. Piccoli e Kean sono comunque due attaccanti che tendono a sacrificarsi, pressando i centrali, ma il rischio di rimanere scoperti è alto. Più probabile che questa sia una soluzione da applicare in corsa, nei momenti in cui la viola si troverà costretta a cercare di rimontare.

Le twin towers

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Per questo è più semplice immaginare un canonico 3-5-2, con Kean e Piccoli come due punte. La domanda è, come possono coesistere i due? Nel calcio moderno giocare con due attaccanti di peso vuol dire avere dei meccanismi perfetti. L'intesa tra le due punte è vitale in un sistema simile, come insegna Antonio Conte. Molto spesso si tende ad affiancare un piccolo ed un big, oppure una punta di movimento ed una più statica. Lautaro-Thuram, Lautaro-Lukaku, e per tornare più indietro Tevez-Morata alla Juventus, sono un riferimento in tal senso. Piccoli e Kean però sono due punte di peso, e di conseguenza uno dei due dovrà adattarsi al lavoro sporco, ovvero venire incontro ed allargarsi. Un compito che potrebbe spettare a Moise Kean, che in carriera ha giocato anche come ala (specialmente a Parigi). L'ex Everton ha infatti ottime doti in progressione, e già con il Polissya si è decentrato sulla destra in un paio di occasioni. Una nuova vita per lui, dopo l'annata da freccia da profondità, e sponda umana, vissuta con Raffaele Palladino. Piccoli è infatti un attaccante più statuario, fisico, da area di rigore, forte nel gioco aereo e nelle situazioni sporche. Un esperimento interessante quello della Fiorentina, che raramente si intravede nel calcio moderno. Nel basket due lunghi di grande stazza vengono definiti "Twin Towers". Il pericolo che i due si "pestino i piedi" esiste, starà a Stefano Pioli riuscire a trovare la giusta alchimia.