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Pecci a VN: “Italiano più avanti di Palladino. I miei derby e quel lei a De Sisti”

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In vista di Bologna-Fiorentina abbiamo intervistato Eraldo Pecci. L'ex centrocampista ci ha raccontato i suoi ricordi della sfida, e proiettato sul confronto Italiano-Palladino
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Bologna-Fiorentina è una delle partite più importanti della stagione viola. Una sfida che racchiude tantissimi spunti e che potrebbe lanciare ancora di più la viola in classifica. Per raccontare cosa significa il Derby dell'Appennino abbiamo intervistato chi questa partita l'ha vissuta su entrambe le sponde, Eraldo Pecci. Ecco l'intervista integrale:

Buongiorno, lei che conosce bene i due ambienti, come arrivano Bologna e Fiorentina a questa sfida?

"A mio avviso arrivano tutte e due molto bene a questa gara, sarà una bella partita. Sono squadre che in questo momento sono in fiducia. Il Bologna viene dalla trasferta di Champions, ma quello sulla stanchezza è un luogo comune. Quando giochi la vecchia Coppa dei Campioni e vai a giocare in grandi stadi, sono delle energie morali e psicologiche che ti entrano, non che ti escono. Poi c'è partita e partita e ovviamente gli infortuni di mezzo. Un giocatore che va da 20 a 30 anni che gioca 50 minuti di gioco effettivo può fare più partite ravvicinate".


Come sta reagendo il Bologna ai metodi di Italiano?

"Il Bologna sta reagendo bene ed è in un buon momento. È chiaro che viene da una stagione esaltante, soprattutto nel girone di ritorno. Le attese erano magari più alte di altre squadre, ma quando vendi giocatori come Zirkzee e Calafiori è chiaro che non puoi pensare di migliorare l'anno prima. Ma secondo me il Bologna sta facendo un campionato del quale c'è da essere soddisfatti".

Invece la Fiorentina a che punto è?

"La Fiorentina non è una sorpresa ma è una simil-sorpresa. Non tutti ci aspettavamo una stagione così, con tutte queste vittorie consecutive, con questo Kean che è risorto. Gudmundsson è un gran giocatore così come Colpani e poi c'è grande entusiasmo. Faccio gli auguri a Bove, e speriamo che possa tornare a giocare presto. Anche lui era un po' una sorpresa, come tutti questi giovani che stanno giocando bene. Dal secondo tempo con la Lazio la squadra non ha più sbagliato nulla".

Proprio dopo la Lazio c'è stata la svolta, quanti sono i meriti di Palladino in questo momento?

"Un allenatore di Serie A è chiaro che debba accompagnare i propri giocatori. Guardiola certamente non è una pippa perchè ha perso le ultime partite. Se sei bravo hai dei risultati sulla base dei giocatori che hai, se non sei bravo fai di meno rispetto alle potenzialità della rosa. Se sei un genio e sei fortunato ottieni l'anno dove tutti vanno al 100%. Voglio fare i complimenti sia ad Italiano che a Palladino, ma in Serie A sono i giocatori che fanno la differenza. Non ho mai visto un allenatore fare gol (ride n.d.r)".

Passando al passato le chiedo un suo ricordo su questa gara.

"Ho diversi ricordi di questa sfida, uno è legato ad una delle mie prime partite in Serie A. Giocavo con il Bologna e vincemmo contro la Fiorentina alla fine con un cross di Fiorini, che era un debuttante di 16 anni per Beppe Savoldi. Fui molto contento per Fiorini perchè era un grande talento, purtroppo è un altro amico che non c'è più. Ricordo che quando scegli negli spogliatoi incrociai De Sisti in fondo alla scaletta. Lui mi salutò dicendomi ciao ragazzo, io gli risposti buongiorno a lei. Non ci pensavo nemmeno a dare del tu ad uno dei miei figurini, ad uno che c'era in Italia-Germania. Poi dopo con Picchio siamo riusciti anche a diventare buoni amici, lui è stato uno dei miei idoli. Poi ricordo quando con la Fiorentina giocammo a Bologna, mi arrivò la palla al limite e tirai una mina sotto l'incrocio come non mi era mai capitato. Vincemmo 2 a 0. Purtroppo in quella partita si sentì male il telecronista Piero Pasini e venne a mancare, mi dispiacque molto".

Com'era il Derby Dell'Appennino all'epoca?

"All'inizio era una partita tosta, ma nella norma. Poi ci fu un periodo dove successero degli incidenti brutti come quello del treno(il riferimento a Ivan Dall'Olio, tifoso  del Bologna che fu colpito da una molotov nel 1989 ), e per un certo periodo divenne una gara ad alta tensione. Però devo dire che in assoluto quando ho iniziato era una bella partita fra due belle squadre, la Fiorentina aveva una grande squadra. C'erano tanti giovani come Antognoni, Guerini, Roggi e Desolati che iniziavano. La Fiorentina ha sempre avuto una bella storia".

Per terminare chi prenderebbe tra Palladino e Italiano?

"Tra i due secondo me Italiano è più avanti, come esperienza e come lavoro. Solo che se capisci che quando se in vantaggio si può anche difendere e la palla si può anche tirare in tribuna puoi avere dei risultati migliori. Però io lo apprezzo".

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