Dove può migliorare un giocatore come Kean, anche in ottica futura?
"I dati che mostriamo ogni settimana su Cronache Di Spogliatoio ci dicono che Kean si mangia anche un sacco di gol. Ha ancora 8-9 gol nel carniere. Ma ha uno strapotere fisico che non ha eguali in Serie A, anche nell'allungo, nel corpo a corpo". Nemmeno Lukaku gli si avvicina? "Senza dubbio il Lukaku migliore è alle spalle, Kean invece è in ascesa. Mi ha sorpreso che avesse fatto così male a Torino, lì capisci che la testa conta. Molti attaccanti soffrono il doversi giocare tutto in 20 minuti. Palladino lo lascia sempre in campo, ed ha avuto l'abilità di costruire una rosa dove non c'è un vice-Kean. Questo lo ha gasato, vedersi intoccabile in un'ambiente che lo ama e che ha una cultura di numeri 9, è un bell'ambiente che si è creato su ci lui fin dai preliminari contro la Puskas Akademia. Io ci penserei molto a lasciare Firenze se fossi in lui. Deve migliorare davanti al portiere, anche se il suo grande movimento è evidente. Non sta fermo in area, non è Retegui. Anche contro l'Atalanta si è preso palla da centrocampo. Deve lavorare sui gol sporchi, un po' come Castellanos".
Questa Fiorentina le ricorda una del passato come quella di Trapattoni? Cinica con la coppia portiere-centravanti...
"Quella Fiorentina aveva tanta classe nel mezzo come Rui Costa. Aveva giocatori che avevano fatto le finali di Champions come Torriceli ed Heinrich. Non credo che la Fiorentina adesso prenderebbe un Carvajal". Muller invece? "Mi pare sia un po' fuori tempo massimo, come Ribery. Ho sempre avuto grande simpatia per la Fiorentina e per la sua ricerca estetica. Non voglio gufarla, ma è una Fiorentina che deve quagliare. Spero che faccia un po' di più rispetto alla Fiorentina centrale di Montella, quella 2014/15 che perse le semifinali contro Juventus e Siviglia. Arrivava un po' disordinata al finale di stagione, con tanti giocatori che avevano spazio, come Salah, Gilardino, Diamanti, Joaquin e tanti altri. Deve tenere il piede in due scarpe. La rosa è forte, ha giocatori come Gudmundsson che ha fatto il 40% di quello che ha. Sembra uno di quei film dove il finale è apertissimo, a 4 punti dalla zona Champions e con due scontri diretti da giocare. I finali sono tanti, ma la Fiorentina ha il destino nelle proprie mani. Complice il Milan in Coppa Italia il rischio è quello di rimanere a mani vuote"
Parlavamo di Betis, come vedi la finale di Copa del Rey, il clasico tra Real e Barcellona che trasmetterete in esclusiva su Cronache di Spogliatoio?
"Vedo il Barcellona favorito. Nei due confronti stagionali è finita 9 a 2. Il Barcellona però pochi giorni dopo avrà la semifinale di Champions. Il Barca fa paura per la tecnica, si tirano delle fucilate ma riescono a controllarle come nessuno al mondo. Non puoi difendere contro questi, non tocchi la palla anche per la loro riaggressione. L'Inter deve avere Thuram o Dumfries, e poi devi avere la lucidità nel finale. Il Barcellona funziona ancora, sul suo pressing incluso. Poi vediamo, gli infortuni possono essere una variabile. Sarà una finale dura, il Real per sua natura non ci sta a perdere. Poi ci sarà l'ultimo clasico, la stagione del Real non è ancora finita".
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