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Parisi insieme a Gosens: quando la chiave tattica ribalta gerarchie e futuro

Parisi, Gosens
L'ordine di preferenza è chiaro: se sta bene gioca Gosens, se no Parisi. Ma i due hanno giocato sulla stessa fascia in una manciata di occasioni e i risultati non sono stati affatto male
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Fabiano Parisi è stato chiaro poco prima dell'inizio del 2025: non si sente un'alternativa, vuole giocare. Raffaele Palladino lo ha rassicurato su questo e gli va dato atto di aver tenuto fede alla sua promessa, dato anche che Gosens non ha avuto una tenuta fisica perfetta. Ma il titolare è sempre rimasto il tedesco, specie col passaggio al 3-5-2.

E allora Parisi ha approfittato ora dell'assenza di un vice Dodò per sostituire il brasiliano, ora di un accorgimento che il tecnico ha provato per la prima volta nella prima fase di Conference League, a Nicosia nella sconfitta contro l'APOEL, e poi riproposto una manciata di volte in stagione, con discreti risultati.


Parliamo dello schieramento del terzino ex Empoli in posizione più avanzata, da esterno di centrocampo e con un altro terzino alle sue spalle: a Cipro era stato l'ancora viola Biraghi, mentre nel 3-0 casalingo contro l'Inter e al ritorno pochi giorni dopo a Milano è stato Gosens. Uno spartito, questo, ripetuto anche in certi frangenti della partita, scambiandosi col tedesco nel 3-2 sul Bologna con gol proprio del numero 65 per il momentaneo 1-0. La sensazione è che Parisi sia più apprezzabile quando attacca che quando difende:

I dati di Sofascoreci mostrano un quadro al quale, per la completezza dell'analisi, vanno aggiunte le coperture mancanti sui gol di Ezzalzouli a Siviglia e su quello di Orsolini domenica col Bologna. Con Gosens dietro, Parisi può martellare in attacco con la frequenza di passo che lo caratterizza, e che molte squadre di fascia alta soffrono.

Certo, non può essere questa una soluzione definitiva e a lungo termine, perché Parisi non è un'ala e sicuramente avrebbe qualche difficoltà contro delle difese schierate partendo da posizione avanzata; ma dato che il riscatto obbligatorio di Gosens è scattato e che il tedesco sarà ancora a lungo il titolare della fascia sinistra, questa di giocare sulla sua stessa linea nelle partite giuste può essere la soluzione che apre ad una permanenza del pendolino di Serino anche senza tutte le partite in più che garantirebbe il palcoscenico europeo.