Modulo? No, atteggiamento
—E' colpa del modulo. Si sta già alzando un coro: "Palladino deve abbandonare la difesa a 3". Io temo che invece si stia guardando il dito, anzichè la luna. Del resto Gasperini gioca col 3-4-2-1 (con due terzini sulle fasce) ma l'Atalanta non gioca poi così male, no? Anche il Napoli di Conte gioca a 3, così come l'Inter e il Torino. La verità è che non ci sono moduli giusti e sbagliati, così come era evidente - per chi non aveva il paraocchi - che la Fiorentina di Italiano non perdeva per "colpa" della difesa alta. Palladino sta utilizzando una difesa bassa, anzi bassissima, eppure i pericoli non sono diminuiti. Sono aumentati a dismisura. La differenza la fanno l'interpretazione e l'atteggiamento. Con il precedente allenatore la Fiorentina è arrivata a schierare contemporaneamente Arthur, Bonaventura, Gonzalez, Beltran, Kouamè e Belotti. 4 attaccanti, nessun mediano, una squadra fin troppo sbilanciata in avanti ma che spesso sapeva imporre il suo gioco, pur con tanti limiti. Con Palladino siamo passati all'estremo opposto, con 5 difensori e tracce di catenaccio puro (ieri sull'1-0). Ogni filosofia è legittima e può portare benefici, a patto che la squadra abbia identità e intensità: due caratteristiche che fin qui sono completamente mancate. La buona notizia è che niente è compromesso, a patto di cambiare marcia il prima possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA