In passato lo ha già fatto?
—A livello professionistico, Matias Moreno non ha mai giocato da terzino destro, almeno per quanto riguarda la parentesi al Belgrano. Dunque, la scelta di metterlo lì sarebbe nata tutta dalla mente di Palladino che probabilmente ha visto in lui le caratteristiche per poter interpretare (a suo modo) quel tipo di ruolo. Da terzino non lo abbiamo visto giocare; a malapena lo abbiamo intravisto (solo 6 volte) durante tutto l'arco della stagione sin qui: dunque, che tipo di Moreno possiamo immaginarci da terzino destro? Nel passato recente, abbiamo apprezzato anche un Milenkovic adattato sulla destra che ha saputo valorizzarsi, nonostante le titubanze iniziali. Quello che possiamo fare oggi è analizzare la gara dell'argentino contro il Napoli: quella che ha messo in luce i suoi pregi, ma anche i suoi difetti (dovuti probabilmente all'inesperienza/incoscienza).
Contro il Napoli però...
—I dati diSofascore.com mettono in luce alcuni dettagli interessanti. Contro il Napoli, Moreno ha giocato da braccetto di destra, ma nella sua heat-map lo vediamo spesso avanzato, anche più avanti di quella che dovrebbe essere la linea difensiva della squadra: dunque ha avuto una grande propensione in avanti. Infatti, facendo un passo indietro con la nostra mente, di Moreno, nel primo tempo, abbiamo apprezzato: il coraggio nel portare il pallone, la bravura palla al piede (ecco in aiuto il dato sui dribbling riusciti) e le sue imbucate (tese e mai scontate) per i compagni. Sono 29 i passaggi precisi sui 36 effettuati, ma di questi 36 non tutti sono stati chissà quanto banali, anzi. Moreno è stato, nel primo tempo, forse l'elemento più frizzante dell'intera Fiorentina.
Ricapitolando in breve, Moreno ha mostrato: propensione, coraggio e effetto nelle giocate, e una posizione in campo da terzino puro, il tutto abbinato ad una presenza fisica assolutamente da non sottovalutare (1,93 centimetri). Insomma, le componenti sembrano esserci tutte, almeno per poter interpretare il ruolo di terzino destro in maniera diversa. A questo c'è da aggiungere tutta una dose di responsabilità ed esperienza che il ragazzo (2003) dovrà acquisire per giocare a certi livelli e certe partite (vedi l'errore sul rigore per troppa confidenza), ma quello è un altro discorso, qui parliamo prettamente di caratteristiche.
Kayode o Moreno?
—Kayode non si è mai messo in luce per le sue caratteristiche difensive, anzi è forse sempre apparso più come un doppione di Dodò che altro. Moreno, dalla sua, se lavorato bene potrebbe essere per Palladino la soluzione opposta, ma allo stesso tempo complementare di Dodò: un giocatore di natura difensivo, ma anche capace di farsi apprezzare palla al piede. Da terzino avrebbe più libertà e meno responsabilità. Un processo che, col tempo, lo potrebbe portare (alla Milenkovic) a giocare stabilmente anche nei due centrali di difesa.
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