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Milano-Napoli, un’autostrada di “porqué”: la Fiorentina nasconde se stessa

palladino
La Fiorentina ha tirato fuori la personalità solo negli ultimi minuti, come a Milano. Ma "porque" questa squadra non può farlo più spesso?
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Josè Mourinho nel 2011 dopo aver perso da allenatore del Real Madrid la semifinale di Champions contro il Barcellona in casa, ripeteva "Porqué?". In quel caso il portoghese gettava ombre sul ciclo dei blaugrana e sulla Uefa. Oggi sono tanti i porqué del mondo Fiorentina, sono tante le domande che i tifosi si pongono, senza avere una vera risposta. Forse il porqué dei porqué in casa viola è uno: ma come mai la Fiorentina ingabbia il proprio talento? Perché vedere solo nei finali di San Siro contro l'Inter, e ieri a Napoli, una squadra in grado quantomeno di palleggiare, di tenere il pallone in modo più razionale e di avere un baricentro più alto?

L'ossessione per la difesa

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"Mi dicevate che questa squadra era troppo offensiva e prendeva troppi gol". Così Palladino, tra il serio ed il faceto, chiosava in conferenza stampa alcune settimane fa. Il tecnico campano in questa stagione è stato quasi sempre concentrato sulla fase difensiva, sul controllo, sul cercare prima di tutto delle soluzioni ai problemi arretrati. La Fiorentina delle 8 vittorie consecutive certamente non verrà ricordata per essere stata la squadra più zemaniana della storia, però aveva dei concetti chiari, delle variazioni tattiche sul tema, come la posizione di Adli, quella di Bove e non solo. Adesso la squadra è piatta, con pochissima libertà di variare rispetto allo spartito iniziale. Pochissimi scambi di posizione, un baricentro sempre più basso e la continua ricerca della palla lunga verso Kean.


I finali del rimpianto

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Le uniche due occasioni in cui la squadra è sembrata diversa, sono stati proprio gli ultimi minuti contro l'Inter (a Milano), e ieri a Napoli: i due capi dell'autostrada A1. Certamente non finali di gara indimenticabili, ma i rimpianti ci sono. Con la consueta domanda, ma porqué la Fiorentina non può essere così spigliata più spesso? Per poi rivederla arroccarsi anche contro squadre più "piccole", come Lecce e Verona. Giovedì sarà una gara chiave per la stagione. L'approccio conservativo non paga, lo stiamo vedendo. Contro il Pana la Fiorentina è obbligata a rimontare, e di conseguenza a sbottonarsi. Per Palladino è il momento dell'all-in, il suo futuro è sempre più in bilico. E allora la domanda sorge spontanea, porqué non sfruttare le qualità tecniche di questa squadra proprio nel momento chiave dell'annata? La Conference sembra diventato l'unico obiettivo accessibile in casa viola. Palladino scoprirà le sue carte?

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raffaele palladino