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Mandragora fuori, Nicolussi dentro? Come cambierebbe il centrocampo viola
L'impressione che si era avuta nel corso della prima parte dell'estate, con il rientro almeno momentaneo del caso Dodò - ancora niente rinnovo, ma contratto in scadenza nel 2027 e clima disteso - e l'archiviazione dello spauracchio clausola di Kean, era estremamente piacevole. Può la Fiorentina attraversare un'intera sessione di mercato estiva senza privarsi di nessuno dei suoi giocatori migliori? Ci sono delle chance, ma adesso la questione più delicata riguarda Rolando Mandragora, momentaneamente ai box per via di noie fisiche e dunque non in campo nelle ultimissime uscite.
Facciamo brevemente il punto della situazione: l’attuale contratto scade nel 2026, con opzione automatica di estensione al 2027 al raggiungimento di 25 presenze da almeno 45 minuti nella prossima stagione (La Nazione). Nulla di particolarmente difficile, ma cosa succederebbe se, incrociamo le dita, Rolly si infortunasse e non potesse raggiungere la quota di presenze stabilita? Meglio tagliare la testa al toro e cercare di rinnovare, per evitare il rischio di perdere il centrocampista classe 1997 a parametro zero. Oppure cederlo, in presenza di un'offerta congrua.
Solo che su entrambi i fronti, rinnovo e cessione, risulta tutto fermo: da una parte c'è distanza tra la domanda di nuovo stipendio e l'offerta attuale della Fiorentina, parliamo secondo le ultime notizie di 4/500mila euro; club e giocatore stanno riflettendo sul da farsi e si riaggiorneranno prossimamente. Dall'altra, l'assalto del Real Betis di Siviglia è caduto nel vuoto, con gli andalusi che, dopo la cessione dello statunitense Johnny Cardoso all'Atletico Madrid, hanno prima offerto all'incirca 8/10 milioni per Mandragora, poi si sono fiondati sul colombiano Nelson Deossa del Monterrey, ufficializzato in data 5 agosto.
Arriveranno certamente novità. Intanto, però, com'è sacrosanto, la Fiorentina si attrezza per rispondere a dovere ad un'eventuale uscita del numero 8: il nome che circola con insistenza è quello di Hans Nicolussi Caviglia, obiettivamente il miglior giocatore del Venezia retrocesso all'ultima giornata nella scorsa stagione. Costa poco meno di 10 milioni, quindi potrebbe arrivare proprio per sostituire Mandragora, ma non sarebbe certo lo stesso tipo di giocatore. Anzi, secondo quel che risulta alla nostra redazione, è Sohm, appena arrivato dal Parma, l'uomo che, in caso di partenza dell'ex Udinese e Torino, ne raccoglierebbe i compiti nei meccanismi di Pioli. Vediamo allora il confronto realizzato da Sofascore tra l'ultima stagione di Mandragora e quella di Nicolussi.
Come possiamo notare, il raggio d'azione dei due è simile, ma non servono heatmap per essere d'accordo sul fatto che Mandragora è una mezzala e Nicolussi un vertice basso, tutt'al più un interno di centrocampo completo e votato al possesso palla. Però ci sono dei dati che catturano l'occhio: le qualità di Nicolussi in fase di recupero del pallone sono migliori di quelle di Mandragora, cosa non scontata a ben pensarci. Il dato sui gol in parità in campionato è figlio del fatto che l'altoatesino batte anche le punizioni, in maniera pure notevole. Cosa cambierebbe, dunque, con Nicolussi al posto di Mandragora? Più filtro, sicuramente, meno inserimenti, altrettanto chiaro, ma soprattutto Nicolussi potrebbe giocare sia da interno nell'attuale 3-4-2-1, sia insieme a Fagioli e Sohm in un 3-5-2, inserendosi tra i due e interpretando il suo ruolo di play basso. E voi, chi preferireste?
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