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Ma la Fiorentina rischia di soffrire di Comuzzo-dipendenza?

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Comuzzo, che sorpresa! A Genova per capire se si può vivere anche senza
Matteo Torniai

Ebbene sì, le prestazioni di Comuzzo hanno strabiliato tutti. Un mix di prontezza alla categoria e giovinezza che risuona, probabilmente con sinfonie letali, almeno per coloro che hanno spesso diffidato nel lancio dei ragazzini nei più grandi palcoscenici del nostro calcio. Milan, Lazio, ma già dalla prima a Parma; insomma Pietro (sfruttando ironicamente la sua giovane età, ricordiamo 2005) il 30 di ottobre, sta già riuscendo a far parlare di sé anche fuori dalle mura che un tempo segnavano il confine della città di Firenze.

La cosa che più lascia di stucco è che gioca seguendo praticamente a menadito il manuale tattico del buon difensore. Copertura, marcatura, lettura e stacco aereo (su tutte). Facile no? Ultimamente non più. Sono quelle 4,5 regole che sin da piccolo l'allenatore decrepito e pignolo ti urlava a squarciagola e alle quale te, piccolo bambino sognante calciatore, non trovavi chissà quale senso. Eppure oggi, nel mondo dove il difensore viene scelto prima in base alla sua abilità in impostazione ai fini di agevolare la fase di possesso della squadra, vedere in Comuzzo un atteggiamento da vecchio-puro difensore riesce un attimo ad invertire la rotta.


La prestazione su Dovbyk è perfetta; scolastica (non banale), ma ineccepibile. Marcatura a uomo per tutta la partita. Risulatato? L'ucraino non si gira mai, non tira mai in porta diventando per gli altri 10 in campo con la maglia giallorossa solo un possibile giocatore di sponda. Insomma, un lavoro non male su un attaccante che giusto questo lunedì era seduto a due posti dal vincitore del Pallone d'Oro. Bravo Comuzzo, ma anche bravo Palladino nell'osservare, incuriosirsi e sfruttare le sue abilità. Già da agosto si vede che non è mai stato trattato come riempitivo della rosa, ma come membro effettivo di essa stessa. Lo stesso Palladino, probabilmente stupefatto della resa del numero 15 in campo, ne ha parlato così dopo la Roma:

Tutti vanno elogiati, chi è partito dal 1' e chi è subentrato. Se ne devo scegliere uno dico il più giovane, Comuzzo. Non avevo dubbi su di lui ma stasera mi ha confermato tutto, vincendo tutti i duelli con Dovbyk e non sbagliando nulla

Le sue prestazioni sono, ad oggi, ineccepibili, ma se proprio vogliamo prendere i numeri, nell'unica partita in cui la Fiorentina ha perso (a Bergamo), Comuzzo non giocato neanche un minuto. Casualità? Può essere, ma, dopo l'infortunio (per quanto lieve sia) nel finale della sfida di domenica è lecito chiedersi: senza Comuzzo la Fiorentina difenderà allo stesso modo?

Cosa fare con Quarta?

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Moreno (escluso dai convocati contro la Roma) sembra fuori portata, Pongracic è ora più un caso di Halloween che altro, dunque la sfera di cristallo pare raffigurare Martinez Quarta come il sostituto designato.

Insieme a Ranieri formano una coppia complementare, ma non al 100% collaudata dal punto di vista difensivo. Quarta, ad oggi, sembra l'unico che ancora non ha subito gli effetti della gestione Palladino. Con Italiano si è vista la sua miglior versione. Il suo atteggiamento aggressivo è stato letto e sfruttato dall'ora tecnico del Bologna per attaccare gli spazi ed essere l'uomo in più della manovra viola. E' stato un vero e proprio fattore, 8 gol e 2 assist durante l'arco di tutta la scorsa stagione. La difesa alta gli concedeva la garanzia di potere rischiare la giocata e l'inserimento a tagliare il campo. Oggi però l'atteggiamento difensivo viola è cambiato. Non è stato Palladino a cambiare il modo di difendere, ma è stato piuttosto Italiano a capire che la sua Fiorentina, per dominare, doveva difendere coi piedi sulla metà-campo.

Dunque, Genova è un'altra prova difficile. Il grifone farà di tutto pur di racimolare qualcosa cavalcando le ali dell'entusiasmo di un Ferraris con gli occhi a cuore per l'arrivo di Balotelli (seppur non convocato). Bisogna essere cinici e lucidi e gli svarioni del Chino possono essere motivo di preoccupazione. La palla data a Richardson in Svizzera era piuttosto forzata, quasi fuori contesto. Il San Gallo proprio come il Genoa, domani, attaccherà ferocemente il portatore di palla viola, ecco che bisogna cercare di evitare errori, o meglio dire, scelte sbagliate. Non parliamo di errori chiari, ma, come già detto, scelte fuori contesto. Sullo 0-0, partita in trasferta, in quel tipo di clima e atmosfera, il passaggio di Quarta era più che evitabile.

Il bello di Quarta, che abbiamo imparato ad apprezzare, è anche questo. La maturità tattica di Comuzzo può fare comodo, anzi comodissimo alla sfida di domani. Ecco che, oggi più che mai la difesa viola si può costituire da Comuzzo più altri 3. Le sue condizioni non lasciano ben sperare, soprattutto considerando il calendario molto fitto. Dunque, in caso di esclusione, passerà tutto nelle mani di Palladino. Quarta (usato domenica da mediano) diventerà soldatino difensivo o verrà trovato il modo di lasciarlo esprimere per il campo? Le sue ultime dichiarazioni possono già darci la risposta:

Ho provato a lavorare per due mesi, due mesi e mezzo sulla mia idea, e poi mi sono reso conto che questi ragazzi avevano bisogno di sicurezze diverse, i difensori si sentivano più comodi in un altro vestito, abbiamo trovato degli automatismi. Tutto questo è perché ho dei ragazzi intelligenti e disponibilissimi, non è merito mio.

Riuscirà Palladino a dare una nuova veste ad una Fiorentina con Martinez Quarta in campo? Genova sarà anche per questo una tappa importante; sperando che non sia il primo sintomo di una possibile Comuzzo-dipendenza

 

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