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Il Parma “borgesiano”: quanto (poco) è cambiato dalla sfida di Coppa Italia

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Fiorentina e Parma al Franchi, quanto tempo... ma siamo sicuri che l'orologio non si sia stranamente fermato?
Matteo Torniai Redattore 

"Ogni riflesso è una condanna all'identico", scriveva Jorge Luis Borges, maestro nel trattare il tema dell’identità immobile. E allora, in una serena vigilia della sfida tra Fiorentina e Parma, ci sentiamo quasi nel dovere, se non artistico, almeno narrativo, di guardarci allo specchio.

Seconda finale europea persa, sogni sfumati e una rivoluzione totale della squadra e dello stadio. Da quel 6 dicembre 2023, data in cui Fiorentina e Parma si sono sfidate negli ottavi di finale di Coppa Italia, per la Fiorentina è cambiato praticamente tutto.


E adesso, cambiamo soggetto. Prendiamo il Parma e notiamo, quasi con un sorriso e un filo di nostalgia, che di fronte alla  ridimensionata Fiorentina si trova (praticamente) il solito Parma. Da Bernabè a Bonny, fino a Mihaila e Sohm: tutti protagonisti dell'attuale stagione dei crociati nel campionato di Serie A, ma anche di quella che è stata, tempo fa, la sfida in Coppa Italia.

Perché è cambiato davvero così poco? Beh, perché quel Parma arrivato nella gelida Firenze a dicembre era già una squadra proiettata a quella che sarebbe stata questa stagione. In Serie B, non ha avuto rivali (ad eccezione del Como nel finale) e ha vinto il titolo dominando sostanzialmente il campionato dall'inizio alla fine. Quel tipo di proiezione e percorso, la società dei crociati, non a caso, l'ha voluto portare anche in A, confermando gran parte della rosa delle annate precedenti. Parliamo di annate perché la forza del Parma dello scorso anno è stata, a tutti gli effetti, il gruppo: tanti giocatori, giovani che giocavano insieme già a qualche anno. Questo, alla fine è stato uno dei motivi per cui, secondo il filone generale della stampa nazionale, la Fiorentina ha (comprensibilmente) sofferto così tanto nella gara di andata di campionato al Tardini.

Vi ricordate quella partita? Quanta fatica! Quel Parma, che nel turno precedente (di Coppa Italia) aveva dominato il Lecce (altra squadra di categoria superiore fino a quel momento), è arrivato a Firenze ha fatto una grande partita: di coraggio e personalità. Al 23', i crociati erano avanti 0-2, con le reti di Bernabè prima e Bonny poi. Poi le reti di Nzola e Sottil hanno mandato tutto ai supplementari e poi ai rigori; ma insomma, quel Parma lasciò, proprio a Firenze una bellissima impressione.

Basta prendere solo un paio di commenti sotto agli highlights di quel match per dare un po' conferma a ciò:

"Sto Parma gioca da favola! Lo dico da fiorentino, veramente belli e concreti". E poi: "Parma meraviglia: primo tempo da favola, giovani super. Era da tempo che non vedevo un gioco così spettacolare". Complimenti a mister Pecchia". 

E così, a un anno e mezzo di distanza, la Fiorentina si ritrova ad affrontare il solito avversario. Certo, è cambiato l'allenatore, via Pecchia (premiato recentemente come miglior allenatore della scorsa stagione di B) dentro Chivu, ma l'identità pluriennale di gioco lasciata da Pecchia, non si può certo credere possa svanire in solo qualche settimana. Degli undici effettivi che sono scesi in campo in Coppa Italia, non sono rimasti solo in due: Coulibaly e Cyprien. Il resto (Corvi, Hainaut, Circati, Osorio Sohm, Mihaila, Bernabè, Benedyczak e Bonny), ci sono ancora tutti.

Sembra ci siano tutti i presupposti per una qualche commedia: a Parma, il tempo sembra essersi proprio fermato. Dalla gioia d'agosto, alla necessità (disperata) di punti, certo, cambia tanto; cambia il contesto, ma non le facce: almeno dall’altra parte del campo, sembra di rivedere le stesse figurine. Stessi volti, stessi interpreti (nonostante qualche infortunio), ma sarà partita diversa? Probabilmente sì, c'è un'altra Fiorentina dall'altra parte. Ecco perché, domani, vale la pena accendere la tv, affondare nel divano e lasciarsi prendere da una sfida che vive esattamente lì: sul filo invisibile che separa il passato, da un (quasi, per modo di dire) identico presente.